Impegno a prevenire la sesta estinzione di massa e la catastrofe climatica, creando comunità basate sulla produzione di alimenti senza veleni e senza combustibili fossili
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I segnali sono forti e chiari. Dalla Terra. Da diverse specie. Dagli insetti. Dalla scienza. Dalle donne. Dai bambini. Dalle comunità indigene. Dall’aumento delle malattie nella nostra vita quotidiana. La vita su questo pianeta e il nostro futuro sono gravemente minacciati dalla sesta estinzione di massa e dalla catastrofe climatica: l’estinzione delle specie, la scomparsa della biodiversità e la distruzione dei sistemi climatici del pianeta sono correlati tra loro dall’utilizzo di combustibili fossili e veleni chimici, mantenuti a forza sul mercato dalla concentrazione del potere delle grandi aziende multinazionali e dall’ agricoltura su scala industriale basata sul profitto.
L’avidità senza limiti dell’1% e il totale disprezzo dei limiti ecologici del pianeta, dei fondamenti della giustizia sociale e dei diritti umani, stanno causando la sesta estinzione di massa, come è stato confermato dalla scienza.
Siamo dimenticando che siamo un’unica umanità su un solo pianeta. Non esiste un pianeta B. E’ qui che o continueremo a vivere, o ci estingueremo come specie, insieme ai milioni di altre specie viventi che sono state spinte all’estinzione dalla violenza e dall’incuria di un’agricoltura basata sui veleni.
Api, farfalle, coleotteri e altri insetti stanno scomparendo in quello che è stato definito “insectageddon“. Pesticidi e veleni chimici, utilizzati inizialmente per sterminare gli esseri umani nei campi di concentramento, sono stati successivamente impiegati dall’agricoltura industriale per dichiarare “guerra agli insetti“. Uccidere gli insetti è il loro scopo. Proteggere la vita sulla terra è fondamentale.
Gli scienziati ci hanno avvertito che “Se non modifichiamo il modo in cui produciamo il nostro cibo, gli insetti nel loro insieme percorreranno la via dell’estinzione in pochi decenni“.
L’attuale epidemia di malattie croniche è anche il risultato della diffusione di sostanze tossiche nei nostri sistemi alimentari.
Gli accordi di “libero scambio”, concepiti a favore delle grande aziende, stanno incrementando la diffusione di veleni nell’alimentazione e nell’agricoltura in tutto il mondo, stanno distruggendo i sistemi alimentari locali ed ecologici, che avrebbero il potenziale di proteggere la terra e il nostro futuro.
I piccoli agricoltori che si prendono cura della Terra e della nostra salute, che coltivano cibo sano e nutriente, stanno esaurendo le proprie risorse, a causa dell’erosione della biodiversità, causata dall’espandersi dell’agricoltura industriale ad alta intensità di capitale e ad alta intensità chimica.
Unisciti alla comunità globale per un’agricoltura e un’alimentazione senza veleni
Aderisci alla campagna. Scrivici all'indirizzo info@navdanyainternational.it per farci conoscere le tue idee, il tuo lavoro e le problematiche, i progetti e le azioni della tua comunità, e per saperne di più su come collaborare per un’agricoltura e un’alimentazione senza veleni.
La valutazione effettuata dalla piattaforma scientifica intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (Ipbes) ci avvisa che “La rapida espansione e la gestione insostenibile delle terre coltivate e dei pascoli è la causa diretta più estesa del degrado della terra, causando una perdita significativa di biodiversità e di servizi ecosistemici, quali la sicurezza alimentare, la purificazione dell’acqua, la fornitura di energia e altre risorse naturali essenziali per l’uomo. Questa situazione ha raggiunto livelli “critici” in molte parti del mondo […..] Con impatti negativi sul benessere di almeno 3,2 miliardi di persone, il degrado della superficie terrestre attraverso le attività umane sta spingendo il pianeta verso una sesta estinzione di massa delle specie viventi”.
Il paradigma industriale e monocolturale su cui si basa l’attuale sistema agricolo a base di veleni è responsabile della distruzione della biodiversità, dell’estinzione delle specie e sta contribuendo in modo significativo al cambiamento climatico.
Il 50% delle emissioni di gas serra provengono dal sistema alimentare industriale globalizzato, che sta anche sradicando i piccoli contadini dalle proprie terre, nonostante essi ancora forniscano l’80% del cibo consumato in tutto il mondo.
Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ci ha avvertito che abbiamo soltanto dodici anni per limitare la catastrofe del cambiamento climatico.
La vita stessa, la società e la democrazia sono in pericolo. Il pianeta e le nostre vite vengono distrutte da una forza bruta che viene chiamata erroneamente economia. I termini “economia” ed “ecologia”, in realtà, derivano da “oikos”, la nostra casa, la terra. Un’economia che distrugge la nostra casa non è più economia. È una guerra contro il pianeta, le persone e il nostro futuro.
Gli Hopi descrivono i fenomeni di distruzione di tutto ciò che sostiene una società “Powaqqqatsi”, che significa: “un’entità, un modo di vivere, che consuma le forze vitali di altri esseri per promuovere la propria vita”. Oggi ci troviamo di fronte ad un’ evidente sistema/forza estrattivista e distruttivo, che permette ai ricchi e ai potenti di continuare ad arricchirsi, mentre deruba la popolazione dei propri diritti, della salute e del benessere. Se continuiamo su questa strada, permettendo alle multinazionali di continuare a depredare e degradare il pianeta, a impoverirne i suoli e i cittadini, la fragile rete su cui si basa la nostra vita sarà avvelenata e spezzata, la diversità delle specie sarà spinta all’estinzione, le persone perderanno tutte le libertà: dai loro semi, alla loro sovranità alimentare, alle loro conoscenze, decisioni e relazioni sociali.
La transizione ad un’agricoltura ecologica, locale e biologica è diventata un imperativo per garantire a protezione della vita sulla terra, ed è al centro del movimento per un’agricoltura e un’alimentazione senza veleni.
Attraverso il nostro amore per la terra non permetteremo che questo futuro catastrofico si dispieghi. Restiamo uniti nella nostra umanità e celebriamo la nostra diversità biologica e culturale. Difenderemo i diritti della Terra e i diritti di tutti i suoi cittadini, fino all’ultimo bambino.
Facendo per prima cosa “la pace con la Terra”, possiamo creare la pace tra i popoli. Riconoscendo i diritti della Madre Terra siamo in grado di difendere meglio i diritti delle persone. Insieme alla nostra creatività e alla generosità della Terra ridurremo la nostra impronta ecologica ed espanderemo la nostra coscienza planetaria per diventare un’unica Famiglia della Terra, la nostra casa comune.
La Terra è per tutti gli esseri viventi di oggi e di domani.
Insieme, come specie diverse e culture diverse e attraverso un’alimentazione e un’agricoltura biologica e senza veleni, in grado di offrire soluzioni alla crisi del clima e della biodiversità, abbiamo la potenza creativa necessaria per fermare la sesta estinzione di massa e la catastrofe climatica. Unendo le forze, chiunque noi siamo, ovunque ci troviamo, possiamo creare “cerchi oceanici in continua espansione, mai ascendenti” di comunità terrestri senza veleni e senza combustibili fossili, e celebrare insieme la nostra vita e la nostra libertà.
Questo è l’appello della Democrazia della Terra, il nostro più alto dovere come Cittadini della Terra.
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PDF: Impegno e Iniziative per un cibo e un’agricoltura liberi da veleni entro il 2030 (4 facciate)
PDF: Iniziative per un cibo e un’agricoltura liberi da veleni entro il 2030 (2 facciate)
PDF: Impegno per un cibo e un’agricoltura liberi da veleni entro il 2030 (2 facciate)
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