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Stop TTIP Italia, 26 settembre 2019 | Fonte

In un nuovo report della nostra Campagna, perché l’Italia deve seguire l’Austria e dire no al nuovo trattato tossico che minaccia l’Amazzonia

Mentre in tutto il mondo le ragazze e i ragazzi dei Fridays for future chiedono a milioni in piazza ai propri Governi di proteggere il loro futuro dai cambiamenti climatici, la Commissione europea vuole forzare un vecchio accordo un’Argentina al collasso, il Brasile del negazionista climatico Bolsonaro, Uruguay e Paraguay. Un trattato di liberalizzazione selvaggia. quello EU-Mercosur, che alimenta una concorrenza sleale contro i produttori europei – tutti concordi, per una volta, a chiederne lo stop – a spese della nostra salute e del polmone verde del mondo, l’Amazzonia.

Il report “Il futuro al rogo” viene lanciato dalla Campagna Stop TTIP/CETA Italia in occasione dello sciopero globale contro i cambiamenti climatici, come contributo alla riflessione su come un commercio senza regole possa, ancora una volta, vanificare tutti gli sforzi per contenere l’emergenza sociale e ambientale che dilaga nel pianeta. Denunciamo, inoltre, come l’Europa non debba e non possa esporre a maggiori rischi attivisti, donne, giovani, contadini e indigeni che soprattutto in Brasile si battono e muoiono per difendere l’Amazzonia dall’aggressione dell’agribusiness e dei padroni delle miniere.

Nonostante la Commissione Europea sia stata rinnovata e la neopresidente Ursula Von Der Leyen abbia posto tra gli obiettivi cardine del suo mandato un Green Deal per l’Europa, il suo Commissario al Commercio Phil Hogan ha difeso strenuamente la positività dell’accordo con i paesi del Mercosur. Il tutto, nonostante il governo del suo paese d’origine, l’Irlanda, abbia minacciato la bocciatura della ratifica per gli impatti ambientali e sull’agricoltura nazionale.
L’Austria si è spinta oltre, votando un atto parlamentare di indirizzo vincolante per il governo, che lo obbliga a mettere il veto al tavolo del Consiglio dell’UE quando, nella seconda metà del 2020, dovrà dare un parere sulla ratifica.
L’Italia dovrebbe agire nella stessa direzione: Governo e Parlamento riempiano di contenuto i tanti annunci fatti sull’ambiente e il clima, bocciando subito l’accordo già concluso con il Canada (CETA) e mettendo un veto in Europa sul trattato con il Mercosur.

Il Comunicato stampa con le nostre richieste