La biodiversità è la rete della vita e la fonte di economie sostenibili
La biodiversità non è una lista di specie isolate, ma una rete complessa in cui le forme di vita sono interconnesse. Ogni organismo, dal microbo più piccolo al mammifero più grande, svolge un ruolo nel sostenere gli ecosistemi, creando gli equilibri necessario per la salute della Terra. Frammentare o mercificare parti di questa rete di vita destabilizza l’intero sistema.
Gli esseri umani fanno parte della biodiversità. La biodiversità e la diversità culturale sono interconnesse. La biodiversità si basa sulla coevoluzione, dove specie e culture si evolvono insieme all’interno degli ecosistemi, migliorando la resilienza. Le comunità indigene e locali, in quanto custodi della terra, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della biodiversità attraverso le conoscenze tradizionali, la conservazione dei semi e le pratiche agroecologiche. I sistemi sostenibili del mondo sono fondati sulla biodiversità, come base di un’economia che rigenera la natura e crea economie significative. Non abbiamo bisogno di combattere la biodiversità con insetticidi o pesticidi. L’equilibrio della biodiversità è il mezzo più efficace per controllare parassiti ed erbe infestanti. Preservare la biodiversità richiede il rispetto e la protezione della diversità culturale, nonché il rispetto dei diritti intrinseci di specie, natura e persone. La biodiversità è un bene comune, non una merce o una proprietà privata da sfruttare.
Obblighi sanciti dalla CDB per sostenere i diritti della Terra e i diritti umani
La Convenzione sulla Diversità Biologica (CDB), adottata dalla maggior parte dei Paesi del mondo, in seguito al Summit della Terra delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro nel 1992, riconosce il ruolo cruciale delle popolazioni indigene e delle comunità locali nella conservazione della biodiversità. La CDB è stata creata: per mitigare l’erosione della biodiversità attraverso la conservazione, per contenere la minaccia dello sfruttamento corporativo sulla sovranità locale e nazionale nella protezione della biodiversità, e per regolamentare alcune nuove tecnologie che potrebbero avere un impatto negativo sulla biodiversità
Gli obblighi fondamentali della CBD:
- Sovranità: L’articolo 3 stabilisce la sovranità locale e nazionale sull’uso, la conservazione e la protezione della biodiversità, in linea con la responsabilità globale volta a evitare danni ambientali.
- Conoscenze indigene e tradizionali: L’articolo 8(j) stabilisce il rispetto, la conservazione e il mantenimento delle conoscenze e delle pratiche locali e indigene in linea con la conservazione e l’uso della biodiversità. Ciò include la ripartizione dei vantaggi con le comunità locali e indigene.
- L’articolo 19.3 costituisce la base del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. Radicato nel Principio di Precauzione, questo articolo mira a proteggere la biodiversità dai potenziali rischi posti dalle biotecnologie e garantisce che i Paesi siano informati sull’introduzione degli OGM e possano acconsentirvi, oltre a stabilire un sistema di gestione e valutazione del rischio in materia di biosicurezza.
Le minacce corporative alla biodiversità e alla sovranità in violazione della CDB
- Violazione dell’articolo 3 – Diritti sovrani sulle risorse: La concentrazione del potere e delle risorse naturali nelle mani di multinazionali private, in aggiunta alla struttura della regolamentazione del commercio globale, rappresantano una minaccia diretta alla sovranità delle popolazioni locai sulle proprie risorse. Attraverso la finanziarizzazione della natura, ad esempio i crediti per la biodiversità, il potere corporativo avrebbe i mezzi per impossessarsi delle aree più ricche di biodiversità del mondo. Oltre a ciò, la digitalizzazione delle risorse genetiche facilita l’estrattivismo senza la necessità di accedere fisicamente alle risorse biologiche e di consultare i paesi di origine o i custodi locali.
- Violazione dell’articolo 19.3 – Biosicurezza e responsabilità: I protocolli della CDB sulla biosicurezza sono stati stabiliti per regolamentare gli OGM, che rappresentano una delle principali cause di erosione e contaminazione della biodiversità. Le pressioni del settore privato a livello globale per la deregolamentazione degli OGM mirano a riportare in auge una tecnologia fallimentare, aggirando però i protocolli di biosicurezza basati sul principio di precauzione, sul consenso informato preventivo e sulla reciproca divulgazione. In tutto il mondo, gli OGM vengono progressivamente deregolamentati per essere considerati equivalenti alle colture convenzionali. In questo modo i rischi di contaminazione della biodiversità e la responsabilità dei relativi danni vengono completamente ignorati.
- Violazione dell’articolo 8(j) – Conoscenze tradizionali e popoli indigeni: Il sistema alimentare industriale basato su una visione meccanicistica e riduzionista della natura sopprime la diversità dei sistemi viventi che lavorano in armonia con la biodiversità e contribuiscono alla sua conservazione. Questa soppressione mina i sistemi e le pratiche di conoscenza tradizionali, aprendo la strada alla biopirateria e a sistemi di controllo dall’alto verso il basso.
Fare pace con la Terra per rigenerare la biodiversità
Le comunità indigene e locali sono state custodi della biodiversità per millenni. Hanno conservato la biodiversità rispettando i cicli e i diritti della natura. Tenendo conto che l’80% della biodiversità rimanente al mondo si trova su terre indigene, i processi decisionali in merito all’inversione della crisi della biodiversità dovrebbero riconoscere il valore delle conoscenze e delle pratiche tradizionali come elementi vitali per la conservazione. La concentrazione degli sforzi dovrebbe passare dalla mera conservazione delle singole specie alla protezione di interi ecosistemi e delle comunità al loro interno. La biodiversità prospera quando gli esseri umani vivono in armonia con la natura, non attraverso il dominio sulla natura. Salvaguardare la biodiversità significa riconoscere la Terra come un’entità vivente con diritti intrinseci.
Difendere la biodiversità significa difendere i diritti della Terra, i diritti delle comunità e garantire che la sovranità delle popolazioni sulle proprie risorse venga rispettata. Occorre garantire che la governance della biodiversità sia guidata dalla partecipazione democratica decentrata e dal rispetto per le diverse pratiche culturali. È tempo di iniziare ad ascoltare le donne, le popolazioni indigene e i piccoli agricoltori, impegnati a proteggere le proprie piante, i propri semi e a collaborare con Madre Natura.
- Difendere la sovranità delle popolazioni locali sulle proprie risorse biologiche
- Attuare e preservare i principi fondanti della CDB.
- Sostienere la conservazione della biodiversità gestita dalle comunità, non l’appropriazione da parte di interessi privati.
- Creare banche di semi locali e autoctoni.
- Sostienere e diffondere l’agroecologia basata sulla biodiversità
- Rafforzare e sostenere la formazione di una nuova generazione di custodi della biodiversità.
- Promuovere il cibo locale e le economie alimentari locali.
- Garantire una solida regolamentazione della biosicurezza. Fermare la diffusione di OGM vecchi e nuovi e fermare la deregolamentazione.
- Fermare la finanziarizzazione della natura.
- Riconoscere i diritti intrinseci della Natura.
Illustrazioni di Sara Filippi Plotegher
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