Di Barbara Fogazzi – Telecolor, 3 maggio 2019 | Fonte
Moltissime persone hanno affollato ieri gli spazi della Fabbrica del Vapore per ascoltare Vandana Shiva, l’attivista indiana famosa in tutto il mondo per le sue battaglie a favore dell’ambiente e delle donne, ospite alla Mostra Vetrine di Libertà, a cura della Libreria delle donne di Milano. La presidente di Navdanya International, già nel capoluogo lombardo durante Expo, torna a parlare di Ecofemminismo, ovvero il ruolo delle donne come una delle risposte fondamentali alla crisi economica e al caos dato dai cambiamenti climatici. L’ecofemminismo è un’idea che è cresciuta con me e con moltissime donne con cui ho lavorato nel corso delle mia vita perché ovunque c’è un problema di inquinamento da fronteggiare e per questo sono nati molti movimenti guidati da donne. E così mi sono posta una semplice domanda. Perché? La risposta è perchè si continua a vivere vite non intensamente. Siamo focalizzati sull’idea di fare soldi e considerare la natura come qualcosa di morto. Niente di èiù sbagliato. La natura è più viva che mai. E’ questa l’idea di una società basata sul petrolio e che la donna sia il sesso debole. È giunto il tempo di riconoscere che le donne e la natura sono le vere fonti di creatività, produttività e sostenibilità. La terra e i suoi abitanti non possono più aspettare. Le donne, insieme ai giovani e ad altri gruppi marginalizzati, a piccoli agricoltori e produttori alimentari, sono la chiave per un’effettiva transizione verso sistemi alimentari ecologici che rinvigoriscano il nostro suolo, le nostre terre degradate e la nostra biodiversità.