Home > Notizie > i nostri articoli > Sabato a Parma la mobilitazione contro gli Ogm

Una manifestazione contro la deregulation pro Ogm e a favore di un’agricoltura ecologica capace di valorizzare i piccoli e medi produttori, le economie locali, il cibo genuino. Il movimento Cambiare il Campo lancia un appello alla mobilitazione nazionale contro i nuovi Ogm – noti anche come Tea, Nbt o Ngt – e a favore dell’agroecologia. L’appuntamento, a cui stanno aderendo un numero crescente di organizzazioni, è per il 14 giugno a Parma, sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Il movimento denuncia il crescente rischio che l’agricoltura venga totalmente assoggettata ai colossi della chimica, delle biotecnologie e della digitalizzazione, compromettendo la libertà, l’autonomia e la sostenibilità della produzione alimentare.

Una trasformazione che non riguarda solo chi lavora la terra, ma tutta la società: il cibo è un bene primario, e la sua gestione non può essere lasciata in mano alle logiche del profitto. Sono le logiche dei grandi produttori industriali che, per loro stessa natura, promuovono un modello intensivo che ha già dimostrato la sua insostenibilità in termini di impatti ambientali, economici e sanitari. L’alternativa esiste e, se adeguatamente supportata, potrebbe veramente condurre a quel cambio di paradigma necessario per noi e il nostro pianeta.

La manifestazione intende ribadire il no ai nuovi Ogm, considerati una minaccia per l’ambiente, la salute pubblica e la sovranità alimentare, al cibo di laboratorio, alla digitalizzazione agricola e alla privatizzazione del vivente tramite brevetti. Al contempo si intende ribadire con forza l’adesione a un modello basato sull’agricoltura contadina, locale, indipendente dal controllo industriale, alla rigenerazione della biodiversità e alla tutela di suolo e acqua, al diritto di conservare, selezionare e scambiare liberamente le sementi, all’autodeterminazione alimentare, attraverso reti solidali, mutualismo e lavoro collettivo.

La manifestazione di Parma è organizzata in un momento cruciale per i destini dell’agricoltura in Europa dove Commissione e Consiglio, continuano a spingere per la deregulation. La rimozione della tracciabilità e dell’etichettatura non solo viola i diritti fondamentali dei 450 milioni di cittadini europei, ma compromette l’intera filiera Ngt-free, a partire dalle sementi. Senza regole chiare e vincolanti, diventa impossibile garantire un’agricoltura libera da Ogm, con gravi rischi per la biodiversità e la sovranità alimentare. Anche il rilascio su piccola scala di Ogm ottenuti con Ngt può infatti causare deriva genetica irreversibile, con effetti a lungo termine sull’ambiente e sull’indipendenza dei sistemi agricoli.

In attesa degli sviluppi europei, c’è chi lancia chiari messaggi a livello nazionale. E’ il caso della Norvegia, dove il Parlamento ha recentemente approvato una riforma della legge sugli Ogm. In Norvegia, tutti gli Ogm, inclusi quelli ottenuti tramite editing genetico, saranno valutati caso per caso, con obbligo di tracciabilità ed etichettatura, sperimentati solo previa analisi dei rischi, approvati solo se non pericolosi e portatori di benefici concreti alla società e all’ambiente.

Manlio Masucci, Navdanya International – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 12 giugno 2025


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