Home > Notizie > i nostri articoli > 8 marzo: il futuro della nutrizione è nelle mani delle donne, non in quelle delle multinazionali

“La vera alternativa è nelle mani e nella mente delle donne. Nella Giornata internazionale della donna dell’8 marzo, noi donne ci impegniamo a reclamare i nostri semi, il nostro cibo e la nostra sovranità sulla conoscenza in modo che tutti possiamo godere di cibo sano, sicuro, nutriente, gustoso e vario. E attraverso il nostro cibo potremo recuperare la nostra salute e la salute del pianeta”.


di Vandana Shiva – L’Huffington Post, 7 marzo 2015

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Le donne sono state le principali produttrici di cibo e di alimentazione nel corso della storia, ma oggi, il cibo viene tolto dalle nostre mani e sostituito con commodities tossiche controllate dalle multinazionali. L’agricoltura industriale di tipo monocolturale ha tolto la qualità, il gusto e le proprietà nutrizionali al nostro cibo. Come risultato, l’India sta affrontando una crisi alimentare: un indiano su quattro soffre la fame, e solo nel 2011, il diabete ha ucciso 1 milione di indiani. A livello globale, si riscontrano varie epidemie perché il nostro cibo è nutrizionalmente vuoto, ma pieno di sostanze tossiche.

Tuttavia, le stesse aziende che hanno creato la crisi promettono una soluzione miracolosa: gli Ogm. Il Golden Rice e le banane Ogm vengono proposte, da parte delle multinazionali dietro l’apparenza della filantropia, come soluzione per la fame e la malnutrizione nel Sud del mondo. Ma questi sono falsi miracoli. Le diverse varietà locali coltivate dalle donne offrono molto più nutrimento rispetto alle derrate prodotte dall’agricoltura industriale. Il Golden Rice è meno efficiente del 350% nel fornire vitamina A rispetto alle alternative offerte dalla biodiversità coltivata dalle donne. Le banane Ogm ‘ricche di ferro’ contengono il 3000% di ferro in meno rispetto alla curcuma e il 2000% in meno rispetto all’amchur, il mango in polvere.

Oltre ad essere nutrizionalmente vuoti, gli Ogm sono parte di un sistema agricolo di tipo industriale che sta distruggendo il pianeta, impoverendo le nostre fonti d’acqua, aumentando i gas serra e sta portando gli agricoltori all’indebitamento e al suicidio per colpa di una crescente dipendenza dai prodotti chimici. Inoltre, queste monoculture industriali volute dalle multinazionali stanno distruggendo la biodiversità e privandoci dell’accesso ai sistemi alimentari che ci hanno sostenuto da sempre. Quando si considera il numero di brevetti coinvolti in queste iniziative industriali, diventa fin troppo evidente che gli unici beneficiari di queste iniziative, apparentemente portate avanti per il benessere delle persone, sono in realtà le grandi aziende che operano per il profitto – non per le persone.

Questo processo deve fermarsi ora. Nella giornata internazionale della donna, facciamo appello a tutte le donne, principali produttrici di cibo e dispensatrici di alimenti del mondo, i stare insieme e unirsi a noi nel rivendicare la nostra conoscenza, la nostra agricoltura e il nostro cibo. Per denunciare le bugie dell’industria Ogm, per respingere le false promesse del Golden Rice e delle banane Ogm, e per reclamare il pianeta per tutti gli esseri viventi.

La vera alternativa è nelle mani e nella mente delle donne. Nella Giornata internazionale della donna dell’8 marzo 2015, noi donne dell’India e del mondo ci impegniamo a reclamare i nostri semi, il nostro cibo e la nostra sovranità sulla conoscenza in modo che tutti possiamo godere di cibo sano, sicuro, nutriente, gustoso e vario. E attraverso il nostro cibo potremo recuperare la nostra salute e la salute del pianeta.

Leggi qui il testo della dichiarazione per la Giornata Internazionale delle Donne 2015 promosso da Navdanya International.