Home > Notizie > L’Europa vieta l’uso dei pesticidi nelle aree di interesse ecologico

Il Parlamento Europeo ha approvato una norma che vieterà l’uso di pesticidi e altre sostanze chimiche in zone di interesse ecologico a partire dal 2018.

Si tratta di un passo nella giusta direzione della conservazione della biodiversità anche se e’ ancora lontano l’obiettivo di una riforma agraria che ne tenga conto come obiettivo primario.

E’ stato ampiamente provato che il modello agricolo industriale basato su monocolture ed uso di sostanze chimiche distrugge i microorganismi del suolo, causa la progressiva estinzione degli insetti impollinatori, oltre ad inquinare le falde acquifere e l’aria che respiriamo. Le circostanze ambientali create da queste pratiche incidono pesantemente sulla diminuzione della biodiversità. (Leggi anche: Il Veleno e’ servito: glifosato e altri veleni, dai campi alla tavola – Navdanya International, A Sud).

Il messaggio che Navdanya si e’ impegnata a trasmettere e per cui ha lottato nel corso degli ultimi 30 anni e’ che il rispetto dei cicli naturali degli ecosistemi e’ la premessa fondamentale perché una vasta diversità di piante ed animali possa evolvere e prosperare. Il suolo, i semi, la terra, l’acqua e gli esseri viventi di ogni specie sono totalmente interconnessi tra loro e come ha dichiarato recentemente Vandana Shiva nel videomessaggio diffuso in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente: “Ogni ferita che provochiamo alla Terra, la provochiamo a noi stessi”.

Il patrimonio genetico dei semi utilizzati per l’alimentazione umana fino a prima dell’avvento della rivoluzione industriale rappresenta il frutto di un lavoro constante di migliaia di anni da parte dei piccoli agricoltori in tutto il mondo. Nonostante i ripetuti appelli da parte di numerose istituzioni, inclusi gli ultimi due rapporti dei rapporteur speciali per il diritto al cibo Olivier De Schutter (2010) e Hilal Elver (2017), di esperti e movimenti della societa’ civile, ancora non ha ottenuto la necessaria rilevanza il concetto, che la biodiversita’ e il rispetto per l’ambiente sono le basi essenziali per garantire un futuro al nostro pianeta ed alla nostra sicurezza alimentare.

Il falso mito secondo cui il dominio della natura da parte dell’uomo per mezzo di sostanze chimiche e modificazioni genetiche rappresenta la soluzione per “nutrire il pianeta” ha fatto in modo che in meno di 100 anni il 75% del patrimonio genetico dei semi andasse perso per sempre (FAO Corporate Documents Repository: What is Agrobiodiversity?). Questo modello però ancora prevale, grazie anche alle fortissime ingerenze da parte dei grandi gruppi industriali dell’agrochimica, che influenzano governi ed istituzioni per promuovere politiche neoliberiste finalizzate ad aumentare i propri profitti (Leggi anche: CETA: un accordo Agro-Tossico, di Ruchi Shroff – Navdanya International) e che intendono diventare sempre più potenti per mezzo di fusioni e acquisizioni.

Il fatto che in Europa sia stato possibile, in questo contesto, vedere approvata una normativa a tutela delle zone di interesse ecologico rappresenta un piccolo passo ma una grande vittoria per la comunità dei movimenti che da sempre lavorano per proteggere la terra e i beni comuni.


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Rinnovabili.it, 15 giugno 2017

English

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Organic-market.info, 15 June 2017

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Greenpeace, 14 June 2017

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Birdlife Europe, 14 May 2017

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