Una ‘legge del seme’ per rimettere al centro dei sistemi scientifici e giuridici delle norme sementiere le leggi biologiche ed ecologiche della natura, come la diversità e l’adattamento. Principi che vanno in netto contrasto con aziende, come la Monsanto, che hanno plasmato la legge globale sulle proprietà intellettuali e sui brevetti, perché hanno definito i semi come una loro creazione e invenzione, impedendo così agli agricoltori di autoprodursi le sementi, in violazione del diritto pubblico dei beni comuni.
La Legge del Seme si propone di restaurare la biodiversità e il riconoscimento dei diritti degli agricoltori, di restaurare i sistemi democratici nelle società per elaborare le leggi e la conoscenza. La Legge del Seme si focalizza sulla Libertà dei Semi – la libertà del seme, degli agricoltori e dei cittadini – al posto della libertà illegittima delle multinazionali di rivendicare il patrimonio genetico del pianeta come loro proprietà e di criminalizzare le libertà dei cittadini. La libertà di conservare e scambiare i semi è vitale nel nostro tempo caratterizzato da molteplici crisi – la crisi della biodiversità, la crisi dell’acqua, la crisi alimentare, la crisi climatica e la crisi economica, tutte facenti parte di una sola grande crisi: la crisi dell’etica e dei valori. La Legge del Seme scaturisce da un imperativo ecologico e democratico per il futuro a lungo termine del pianeta e dei suoi abitanti.
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