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La biodiversità è vita. Ma la vita va difesa, tutelata, celebrata. La mobilitazione dei cittadini, che pretendono un cibo sano e gustoso, dei produttori, che vogliono lavorare in sicurezza preservando i territori, e delle amministrazioni lungimiranti, che intendono investire sull’economia sostenibile, è dunque necessaria per arginare la deriva degli interessi corporativi che si stanno appropriando delle nostre primarie fonti di sussistenza e di benessere. La mobilitazione organizzata da Navdanya International in Italia dal 5 al 7 giugno 2023 è però solo apparentemente un evento locale. Le problematiche discusse, gli allarmi e le denunce, le soluzioni proposte potrebbero essere trasferite in qualsiasi angolo del pianeta poiché la globalizzazione corporativa applica la medesima strategia liberticida ovunque. Il tentativo di appropriarsi dei nostri sistemi produttivi agroecologici, sbarazzandosi dei piccoli e medi contadini e degli allevatori, per rafforzare un distopico mercato unico globale è oramai in stato avanzato. La mobilitazione di Navdanya International sul territorio italiano, paese dove le tradizioni alimentari sono ancora molto forti, dimostra però la crescente sensibilità dell’opinione pubblica e le reali possibilità di emancipazione dal circolo vizioso in cui le multinazionali dell’agribusiness stanno cercando di chiuderci.

La mobilitazione ha voluto far appello a varie componenti della società civile. Dai politici ai giornalisti, dai gruppi femministi alle giovani generazioni, dai produttori ai consumatori. La conferenza stampa tenutasi presso la sala stampa estera a Roma, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, ha voluto lanciare un segnale forte in questo senso invitando i giornalisti delle testate di tutto il mondo. L’evento ha rappresentato l’occasione per il lancio del manifesto ecofemminista “Fare pace con la Terra”. Il Manifesto, presentato dalla presidente di Navdanya, Vandana Shiva, raccoglie le testimonianze di donne provenienti da contesti e paesi differenti, unite dalla visione comune di un paradigma ecologico. Nel documento si espone l’importanza del ruolo delle donne all’interno del dibattito sulla transizione ecologica, sottolineando la centralità del pensiero ecologico e femminista per ripensare il modello di sviluppo che ha dominato l’economia globalizzata fino ad oggi. Il successivo incontro presso la storica sede della Casa delle Donne a Roma, ha voluto ulteriormente sottolineare questo legame fra l’ecologia e il movimento femminista attraverso la presentazione del cortometraggio prodotto da Navdanya International, “Voci della Diversità”. Il film raccoglie le testimonianze delle donne della rete Diverse Women for Diversity (DWD) che si sono riunite nel marzo 2023 presso la fattoria di Navdanya.

Gli incontri hanno avuto come tema conduttore l’urgenza di fermare l’espansione delle monocolture chimiche industriali e rilanciare i sistemi agroecologici biodiversi ripristinando la democrazia economica e i tessuti sociali compromessi dai diktat della globalizzazione economica. E’ per incontrare i protagonisti della transizione, che la mobilitazione di Navdanya International si è spostata dal cuore della capitale politica italiana alla campagna circostante dove i contadini agroecologici si scontrano ogni giorno con l’avanzata dell’agricoltura industriale nel tentativo di custodire i suoli, l’aria, l’acqua, i paesaggi. La Festa della Biodiversità, che si è svolta nella piazza del Comune di Bracciano, ha visto la partecipazione degli agricoltori biologici locali che hanno organizzato un mercato contadino accompagnato da dibattiti pubblici sull’importanza dell’agroecologia per la tutela del territorio e dall’organizzazione di laboratori sul tema del cibo e dell’agricoltura per grandi e piccini.

Organizzata da Navdanya International con il patrocinio del comune di Bracciano e l’adesione di numerose altre associazioni del territorio la festa della Biodiversità è stata il frutto di un lungo percorso di messa in rete tra le numerose aziende biologiche locali, le scuole, i rappresentanti dei comuni limitrofi al lago e di singoli cittadini che stanno portando avanti un percorso per la costituzione di un Biodistretto. Il Biodistretto rappresenta uno strumento collettivo, bottom up, per la promozione e il supporto dell’agricoltura biologica, per la progressiva eliminazione dell’utilizzo di pesticidi e fitofarmaci nelle campagne, per organizzare una resistenza popolare all’espansione di monocolture impattanti come quella del nocciolo.

Intorno al tema della Biodiversità, del buon cibo e dell’agroecologia, si sono riunite in piazza le voci degli studenti e degli educatori che hanno partecipato al progetto La Biodiversità è vita, co-finanziato dall’8 per mille dell’Unione Buddhista Italiana e della Chiesa Valdese, oltre alle voci degli agricoltori, dei decisori politici, dei rappresentanti degli altri biodistretti del Lazio, mostrando come il percorso per la costruzione di territori biodiversi, resilienti e liberi da veleni, debba passare necessariamente dal coinvolgimento del territorio, con una particolare attenzione alle giovani generazioni.

La mobilitazione di Navdanya ha voluto dimostrare come agendo localmente, promuovendo la diffusione di pratiche di coltivazione ecologica e diversificata, si possono sperimentare nuove forme di organizzazione collettiva, replicabili in tutti i territori, secondo le proprie specificità culturali ed ecologiche. L’esempio del Biodistretto ci mostra l’importanza della comunità locale e della partecipazione attiva dei cittadini alla cura e alla tutela dei beni comuni, come l’acqua, la biodiveristà e il cibo. Riconciliare i nostri modelli produttivi con la natura, per salvaguardare la biodiversità dall’attacco delle monocolture, è possibile e sta già avvenendo grazie alla mobilitazione popolare.


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Estratto del Manifesto Ecofemminista “Fare Pace con la Terra”

Voci della Diversità”, un breve film di Navdanya