- Esistono oltre 20.000 specie di api di cui l’ape domestica è solo una. Sono tutte impollinatrici e sono responsabili della maggior parte dell’impollinazione delle colture.1
- La maggior parte degli impollinatori sono selvatici, ma alcune specie di api possono essere gestite, come le api da miele (Apis mellifera, Apis cerana), alcuni calabroni e alcune api solitarie.1
- Mosche, vespe, falene, tarme, coleotteri e pipistrelli, per citarne alcuni, rappresentano anch’essi impollinatori vitali, in quanto impollinano ciascuno diversi tipi di colture.
- L’ape e gli altri impollinatori sono simboli del dono della natura, della cooperazione, della diversità e delle relazioni simbiotiche necessarie alla vita.
- Gli impollinatori producono un terzo del cibo che mangiamo.
- Le api mellifere impollinano 71 delle 100 colture più comuni che rappresentano il 90% dell’offerta alimentare mondiale.1
- Secondo la FAO, il 75% dei principali tipi di colture alimentari mondiali dipende dagli impollinatori.1
- A livello globale, il contributo delle api alla produzione di colture è stato stimato in 200 miliardi di dollari.1
- Esse ci forniscono cibo, noi forniamo loro cibo. Questa è la reciprocità, la legge del ritorno, l’economia circolare reale. Senza impollinatori, la maggior parte delle piante non si riprodurrebbe, e senza la riproduzione delle piante, il nostro approvvigionamento alimentare sarebbe a rischio.1
Il problema:
- La trasformazione dell’uso del suolo a causa dell’intensificazione delle attività agricole e dell’espansione urbana è uno dei principali fattori di perdita di impollinatori, soprattutto quando le aree naturali, che forniscono risorse per il foraggiamento e la nidificazione, sono degradate o scompaiono.1
- I pesticidi, come definiti dalla FAO, sono “qualsiasi sostanza, o miscela di sostanze, di ingredienti chimici o biologici destinati a respingere, distruggere o controllare qualsiasi parassita o a regolare la crescita delle piante”. Il termine è usato genericamente per indicare tutte le sostanze che interferiscono, ostacolano o distruggono gli organismi viventi, siano essi microrganismi, virus, muffe, funghi, insetti, “erbacce” e soprattutto impollinatori.2
- Queste sostanze chimiche sono soggette a bioaccumulo, con conseguente avvelenamento a lungo termine degli organismi umani e delle api.2
- I sistemi alimentari industriali hanno distrutto la biodiversità del pianeta sia con la diffusione delle monocolture, sia con l’uso di sostanze tossiche e veleni come pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici che stanno uccidendo api, farfalle, insetti e uccelli, provocando la sesta estinzione di massa.2,3
- Gli impollinatori sono stati decimati a causa delle super tossine ad alto dosaggio nelle colture Bt, come il cotone Bt.3
- Anche la quantità, la diversità e la salute degli impollinatori è a rischio a causa di una serie di altri fattori, tra cui il cambiamento climatico, le specie invasive e le malattie e gli agenti patogeni emergenti.1
- Il collasso globale del numero di insetti è una minaccia per quasi tutte le altre specie del pianeta, poiché gli insetti fungono da fonte primaria di cibo per migliaia di specie animali.
- Le multinazionali stanno promuovendo la nozione di impollinazione robotica, laddove api robotiche, simili a droni, sono progettate per impollinare le piante oppure l’idea di creare api geneticamente modificate che si suppone siano resistenti ai pesticidi. Queste sono soluzioni false, perché causerebbero un inquinamento massiccio e costi di smaltimento enormi, e non risolverebbero il problema di fondo di un modello agricolo fallimentare.1, 7
Soluzioni e azioni:
- Le aziende agricole basate sulla biodiversità rappresentano dei santuari per tutti i tipi di impollinatori, essendo necessari diversi impollinatori per le diverse colture.
- La biodiversità delle piante consente di controllare i parassiti attraverso le relazioni tra gli insetti e i loro predatori. 3
- La Legge del Ritorno, della restituzione alla Terra, ha fatto sì che le società creassero e mantenessero la trama della vita, comprese le api, e che potessero avvalersi della biodiversità nel corso di migliaia di anni. La sicurezza alimentare dipende dalla protezione delle api. 1
- Le popolazioni sane di impollinatori selvatici aumentano le rese in modo significativo. Questo viene mantenuto solo attraverso la coltivazione di colture biodiverse. 1
- Il miglioramento della diversità degli habitat all’interno del paesaggio e il coinvolgimento di habitat non agricoli hanno dimostrato di mitigare la perdita di impollinatori, di aumentarne il numero e di migliorare i servizi ecosistemici. 1
- Nel novembre 2019, un’ampia alleanza di ONG, iniziative del settore agricolo, movimenti di base, associazioni di apicoltori e scienziati di tutta Europa, sostenuta da una rete di organizzazioni della società civile, si è riunita nell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Salviamo le api e agricoltori”. Lo scopo è quello di ottenere un cambiamento di paradigma nell’agricoltura europea che consenta alle api e agli agricoltori di prosperare in un ambiente sano.4
- Elementi del paesaggio come alberi, corsie di fiori selvatici e siepi fungono da habitat in cui insetti, uccelli, lucertole e molti altri animali si nutrono, si riproducono e trovano rifugio, tra cui anche quelli benefici che impollinano le colture o combattono i parassiti.Elementi del paesaggio come alberi, corsie di fiori selvatici e siepi fungono da habitat in cui insetti, uccelli, lucertole e molti altri animali si nutrono, si riproducono e trovano rifugio, tra cui anche quelli benefici che impollinano le colture o combattono i parassiti. 5
- La promozione della coltivazione di varietà leguminose che attirano le api, come lenticchie, ceci, fagioli e così via, va a beneficio della biodiversità, del suolo e degli agricoltori. Nell’agricoltura senza pesticidi, le leguminose che attraggono le api svolgono un ruolo fondamentale: forniscono il mangime per gli insetti benefici e allo stesso tempo arricchiscono i terreni in azoto, fertilizzando così naturalmente i terreni e promuovendo suoli vitali.5
- Le praterie sono habitat importanti per le api e gli impollinatori. I prati sfruttati in modo intensivo ed eccessivo limitano la disponibilità di foraggio per le api e per gli altri insetti e riducono la diversità dell’ecosistema. La gestione estensiva delle praterie, senza pesticidi e fertilizzanti chimici, è una misura che può migliorare rapidamente la biodiversità. 5
- Insieme, come specie diverse e culture diverse e attraverso l’agricoltura e l’alimentazione ecologica senza veleni, che offre soluzioni per il clima e rigenera la biodiversità, abbiamo il potere creativo di fermare la sesta estinzione di massa e la catastrofe ecologica. 6
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