Di Vandana Shiva – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 27 ottobre 2022 | Fonte
La rete della vita è una rete alimentare e noi siamo interconnessi con i sistemi naturali e con tutti gli esseri viventi. Quindi la sovranità alimentare è soprattutto un processo ecologico di co-creazione con altre forme di vita. La sovranità alimentare inizia con il diritto di tutti gli esseri viventi, della biodiversità e dei semi “viventi” a prosperare ed evolversi, con il diritto del suolo e del cibo a non essere considerati materia inerte. I diritti della Terra sono il fondamento del diritto alla libertà e alla sovranità alimentare. Non ci può essere sovranità alimentare senza la sovranità dei semi, ovvero il diritto a salvare e utilizzare semi tradizionali, resilienti, autoctoni. Questa attività comporta necessariamente la cura della terra e del suolo. Non possiamo ambire alla sovranità alimentare se non nutriamo gli organismi del suolo poiché la biodiversità degli ecosistemi supporta la biodiversità all’interno del nostro microbioma intestinale. La salute del pianeta e la nostra salute sono una cosa sola.
La sovranità dei semi significa questo: semi nelle mani dei contadini. Semi che si possono conservare, selezionare e scambiare liberamente. Sementi a impollinazione libera, che non siano brevettate, geneticamente modificate, possedute o controllate dai giganti dell’agribusiness. La sovranità dei semi si basa sul recupero dei semi e della biodiversità come beni comuni e pubblici. Quando la rete alimentare viene spezzata da sostanze chimiche e veleni e dalle regole del “libero commercio” e della globalizzazione, la biodiversità viene spazzata via, gli agricoltori si indebitano e le persone muoiono per fame o per malattie croniche non trasmissibili legate all’inquinamento dell’ambiente e al cibo di scarsa qualità. La sovranità alimentare comprende il diritto di coltivare alimenti privi di sostanze chimiche e di Ogm. Sovranità alimentare significa cibo e agricoltura privi di veleni.
Nel 1987 fui invitata a un incontro sulle biotecnologie da cui emerse chiaramente come la possibilità di brevettare le forme di vita a scopo di lucro fosse il reale scopo dell’immissione degli Ogm sul mercato. Fu allora che decisi di iniziare a salvare i semi attraverso il movimento che, dal 1991, si chiama Navdanya. Da allora sono state create più di 150 banche dei semi comunitarie in India. Le sementi locali, adattate alle culture locali, forniscono maggiore nutrimento e sono più resistenti ai cambiamenti climatici. Presso l’Università della Terra della fattoria di Navdanya abbiamo formato più di un milione di contadini che praticano oggi un’agricoltura biologica basata sulla biodiversità e senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi.
ll passaggio da una globalizzazione pilotata dalle aziende multinazionali a una progressiva localizzazione delle nostre economie è diventato un imperativo ecologico e sociale, essenziale per la sovranità alimentare. Sostenere un’economia locale implica che tutto ciò che viene prodotto localmente, facendo uso di risorse locali, dovrebbe essere protetto, in modo da tutelare sia la vita delle persone, sia l’ambiente. Sovranità alimentare significa quindi sistemi alimentari biodiversi, circolari e locali.
Il sistema agroalimentare industriale globalizzato ha recentemente prodotto un nuovo mostro, la moderna industria del cibo artificiale, finto, fabbricato in laboratorio, sostenendo addirittura che il cibo sintetico è la migliore soluzione per la salute del pianeta e delle persone. E’ importante considerare che il cibo artificiale ha bisogno dell’agricoltura industriale. Per esempio, delle monocolture di soia ad alto input chimico di fertilizzanti e pesticidi e, in alcuni casi, di soia Ogm. Sovranità alimentare è alimentarsi di cibo vero, genuino, biodiverso e liberarsi dalle false promesse del cibo artificiale.
Pertanto, le regole del libero commercio scritte dalle aziende che promuovono fame, malattie e cambiamenti climatici devono essere corrette. I diritti della Terra e i diritti umani sono il fondamento della libertà e della sovranità alimentare. In tutto il mondo, piccoli agricoltori stanno già implementando un’agricoltura biologica basata sulla biodiversità, sul cibo vero, libero da sostanze chimiche. Essi praticano l’agroecologia, conservano e valorizzano i propri suoli e semi. Stanno nutrendo le loro comunità con cibo sano e nutriente, mentre rigenerano il suolo e il pianeta. La vera agricoltura si pratica in armonia con le leggi della natura e conduce alla rigenerazione del pianeta attraverso il rinnovamento della biodiversità, dei suoli, dell’acqua. E’ necessario supportare le piccole aziende agricole che si prendono cura della terra, della vita, e producono cibo biodiverso, sano, fresco, ecologico per tutti.