Di Vandava Shiva – The Asian Age, 26 dicembre 2017
Due decenni in cui le multinazionali hanno guidato la globalizzazione hanno distrutto la biodiversità e la diversità culturale dei nostri sistemi alimentari locali.
Siamo in un periodo di transizione. Il 2017 sta cedendo la strada al 2018.
Ma c’è un’altra transizione all’opera. Dal dominio tossico delle multinazionali che stanno uccidendo la terra e i piccoli agricoltori, all’emergere di nuovi paradigmi e nuove pratiche basate sulla cura della terra, di tutte le specie viventi e del futuro dei nostri figli.
Gli ultimi tre decenni del mio lavoro si sono focalizzati sulla creazione di alternative giuste e democratiche in contrasto alle leggi ingiuste e antidemocratiche imposte dal Gatt e dall’Omc, che sono state scritte dalle multinazionali per la creazione di monopoli suoi nostri semi e sul nostro cibo.
Ogni legge del’Omc che intacca il nostro pane quotidiano è stata scritta dal Cartello dei Veleni, che include Monsanto, la grande distribuzione dei Mercanti del Grano guidata da Cargill, e l’industria del cibo spazzatura guidata da Pepsi, Coca Cola e Nestle.
James Enyart ammise che la Monsanto e i giganti farmaceutici hanno scritto l’ accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale” (Trips) allo scopo di creare monopoli sui semi e sui farmaci. Dam Amstutz, che era stato vicepresidente del gigante dell’agribusiness Cargill, creò l’accordo sull’agricoltura dell’Omc e fu il principale negoziatore statunitense all’ inizio della fase dei negoziati svoltasi in Uruguay.
L’accordo sulla Sanità e Fitosanità (SPS) fu scritto dall’industria agroalimentare mondiale per intaccare la sovranità delle leggi nazionali sulla sicurezza alimentare, criminalizzare i sistemi alimentari locali e imporre il cibo spazzatura alla popolazione mondiale mediante pretestuose leggi di sicurezza.
Diedi vita a Navdanya e al movimento per la sovranità dei semi (Bija Swaraj) nel 1987, quando sentii parlare per la prima volta del Gatt e dei brevetti sui semi. Dopo l’uscita delle prime indiscrezioni sul Dunkel Draft del Gatt nel 1991, viaggiai in lungo e in largo attaverso l’India allo scopo di informare gli agricoltori sull’”accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale” (Trips) e sull’accordo sull’agricoltura. Organizzammo incontri ad Hospet, Bengaluru, Delhi per dire “No” all’accordo sull’agricoltura. Il messaggio che portammo a Seattle in risposta all’ Omc si fondava sul principio della sovranità alimentare: agricoltori, comunità, società e nazioni hanno il diritto ed il dovere di coltivare buon cibo in modo ecologico per la salute e il benessere di tutti.
Alla Conferenza Ministeriale di Buenos Aires (MC11) dello scorso dicembre, le nazioni del nord del mondo hanno strumentalizzato la causa della liberazione della donna al fine di promuovere l’agenda neoliberale corporativa presso l’Omc. Come già avevamo dichiarato a Seattle nel 1999, noi, come movimento “Diverse Women for Diversity (Diverse Donne per la Diversità)”, continuiamo anche oggi ad affermare che “il cosiddetto sistema del ‘libero-mercato’ è in realtà un assalto globale, una guerra basata sulla violenza contro la natura, l’umanità, e specialmente su donne e bambini”. La Conferenza Ministeriale di Seattle del 1999 fallì sotto la pressione del potere popolare, così come quelle di Cancun nel 2003, di Hong Kong nel 2005, e quella più recente di Buenos Aires. Le multinazionali però hanno trovato altre vie non democratiche per imporre e espandere il loro impero.
Nel corso di due decenni in cui le multinazionali hanno guidato la globalizzazione, esse hanno distrutto la biodiversità e la diversità culturale dei nostri sistemi alimentari locali, la salute delle persone e del pianeta. Più di 300.000 agricoltori si sono suicidati in India dal 1995. La maggior parte dei suicidi si sono verificati nell’area di coltivazione del cotone ogm della Monsanto. I pesanti debiti in cui gli agricoltori sono incorsi, sono per la maggior parte dovuti al pagamento delle royalty legate ai semi ogm. Queste riscossioni continuano nonostante siano illegali, visto che l’articolo 3j della Legge indiana sui Brevetti non autorizza brevetti sui semi. E abbiamo assistito a come il cotone Bt abbia fallito nel’intento di proteggere le colture dai parassiti e acuito drammaticamente la crisi degli agricoltori.
Nel 1998, lo stesso anno in cui la Monsanto introdusse illegalmente il cotone Bt, Cargill intaccò il commercio locale del nostro salutare olio commestibile, manipolando le istituzioni e facendo imporre un divieto sugli oli locali, come l’olio di senape, per poi invadere il mercato dell’India con oli importati e non salutari, come l’olio di soia ogm e l’olio di palma. Almeno 100.000 presse artigianali furono chiuse. Organizzammo un Satyagraha per la Senape (Sarson Satyagraha) per proteggere i nostri semi oleosi indigeni e l’economia locale ed artigianale legata al commercio dei nostri oli commestibili.
Alcuni anni fa, una varietà commerciale di pisello giallo ha iniziato ad essere importato dal Canada invadendo il mercato e dissestando il circuito di produzione, vendita e consumo dei nostri legumi locali. . Questo legume importato contiene solo il 7% di proteine, in confronto ai nostri chana e tur che contengono invece il 25/35% di proteine. Queste importazioni non necessarie imposte dai cartelli delle multinazionali costituiscono un attacco diretto alla sussistenza degli agricoltori e un furto alle spese della nostra nutrizione. L’Ufficio del controllore e revisore generale (Cag) dell’India ha verificato che l’ammontare della frode derivata dall’importazione di due milioni di tonnellate del prodotto autorizzato dal governo ai tempi in cui l’Alleanza Progressista (Upa) era al potere si aggira sui 12.000 milioni di Rupie. Il governo dell’Alleanza Democratica Nazionale sta importando sei milioni di tonnellate e la truffa si ingigantisce. L’imperialismo delle multinazionali va mano nella mano con la corruzione del governo, mentre i cittadini, specialmente i poveri, ne pagano il prezzo con le loro vite. Ogni quattro indiani uno è affamato, ogni due bambini indiani uno è malnutrito e l’India è ora alla centesima posizione dell’Indice Globale della Fame. La diffusione del cibo spazzatura ha portato ad un’epidemia di malattie croniche non trasmissibili. L’imperialismo delle multinazionali non può coesistere con “i diritti di madre natura” e con i diritti umani.
La legge indiana sulla sicurezza alimentare nazionale è una legge fondamentale che si suppone garantisca il Diritto al Cibo fino all’ultimo dei cittadini indiani. Nessuna società democratica e nessun governo democraticamente eletto dovrebbero permettere ai loro cittadini di soffrire la fame. La sicurezza alimentare e la sovranità alimentare richiedono che il governo regolamenti i prezzi dei grani alimentari in modo da compensarli con un giusto prezzo, basato su un minimo garantito, per provvedere a sfamare la fasce più povere della popolazione.
I diritti degli agricoltori di avere un giusto prezzo sono perciò un aspetto strutturalmente essenziale nelle leggi sulla Sicurezza Alimentare. Gli Stati Uniti hanno messo in atto un attacco diretto allo stoccaggio pubblico delle riserve alimentari dell’India presso l’Omc, al fine di forzare il governo indiano ad importare soia ogm, riso e grano intrisi di RoundUp, commercializzati da Cargill, per immetterli nel nostro sistema pubblico di distrubuzione. Quando i trasferimenti di denaro si sostituiscono gli appalti pubblici, le multinazionali ottengono i risultati che cercano, mentre la crisi agraria continua ad acuirsi, sempre più agricoltori si suicidano e sempre più bambini muoiono di fame.
La crisi ecologica, la crisi agraria, la crisi alimentare, la crisi nutrizionale e della salute, la crisi della democrazia e della sovranità non sono crisi separate. Sono una crisi unica. E sono connesse tramite il cibo. Come ci ha detto Taitreya Upanishad “ogni cosa è cibo”.
La rete della vita è una rete alimentare. Quando viene distrutta dalle sostanze chimiche e dai veleni prodotti per la guerra, dalle leggi del “libero commercio” che sono una guerra dichiarata dalle multinazionali contro la terra e l’umanità, la biodiversità viene spazzata via, gli agricoltori vengono uccisi dai debiti e le persone muoiono di fame o a causa di cancro, diabete, problemi di cuore, ipertensione e altri disturbi cronici legati all’ambiente e all’alimentazione. Ognuno di noi sta pagando un prezzo altissimo a causa dell’avidità e della dittatura delle multinazionali e della loro collusione con governi corrotti, che permettono all’impero tossico corporativo di imporsi in nome di cosiddette “riforme”. Queste riforme volute dalle multinazionali hanno sì“trasformato” l’India, ma in maniera distruttiva. Una tradizione agro ecologica di 10.000 anni che considerava il coltivare e condividere il buon cibo quale uno dei più alti valori morali viene distrutta da un modello agricolo industriale globalizzato, che ha radici nell’industria bellica e che ha dichiarato guerra alla terra, ai nostri agricoltori e ai nostri corpi. In questa guerra portata avanti dall’impero delle multinazionali, i nostri piccoli agricoltori (annadatas), sono in prima linea per la difesa della nostra sicurezza nazionale e della nostra sovranità alimentare.
È tempo di compiere una transizione dall’imperialismo delle multinazionali che sta uccidendo noi, i nostri agricoltori e la vita sulla terra, a una democrazia della terra che sostenga la vita. Dobbiamo “riformare” le leggi dell’Omc della globalizzazione corporativa. Dobbiamo “trasformare” il nostro sistema alimentare e agricolo tramite una rivoluzione per la vita (Jivik Kranti), perché si fermi l’escalation di suicidi tra agricoltori, la crisi alimentare, la crisi sanitaria, la fame, la malnutrizione e le malattie.
Facciamo in modo che il 2018 sia un anno in cui pianteremo i semi della nostra sovranità alimentare, i nostri semi locali, le nostre conoscenze ancestrali.
Translation kindly provided by Marianna Di Grado and Elisa Catalini