Il cibo, quello sano, è il risultato del nostro rapporto con la Terra, della nostra cura nei suoi confronti, e il buon cibo è un diritto di tutti gli esseri viventi
“Il 16 ottobre, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, è un momento per ricordare cosa sia veramente il cibo e chi veramente lo produce. Il cibo è linfa vitale. Il mondo è interconnesso tramite i processi della nutrizione e del nutrimento. Il cibo non è una merce, nutrizionalmente vuota e tossica, non può essere “bioingegnerizzato” per compensare le carenze. Il cibo, quello sano, è il risultato del nostro rapporto con la Terra, della nostra cura nei suoi confronti, e il buon cibo è un diritto di tutti gli esseri viventi – delle api, che non dovrebbero essere uccise con i neonicotinoidi, dei lombrichi, che non dovrebbero essere spazzati via da fertilizzanti chimici e dal glifosato, della persona più povera fino all’ultimo bambino. Uniamoci quindi, ora, in tutto il mondo per riappropriarci del nostro cibo nella sua funzione di nutrimento per tutti. Il buon cibo per tutti deve riuscire ad unire i piccoli agricoltori, deve unire le donne, la cui creatività ha da sempre alimentato il mondo, deve unire tutti coloro che lottano per il diritto al cibo. Ma il diritto all’alimentazione deve essere il diritto ad un cibo buono e con l’agroecologia, con la biodiversità, Navdanya ha dimostrato che possiamo sfamare due volte la popolazione mondiale, prendendoci al contempo cura del pianeta, affrontando il problema del clima, risolvendo la crisi idrica e la crisi dei rifugiati e dei conflitti. Uniamo le nostre mani ora. E’ tempo di rivendicare il nostro buon cibo”.
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