Home > Notizie > i nostri articoli > Siamo Terra. Siamo natura. Una lettera per la Giornata mondiale della biodiversità

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Di Vandana Shiva – Lifegate, 22 maggio 2020 | Fonte

Più di cinquant’anni in difesa della biodiversità, della vita e della libertà. Un messaggio per la Giornata mondiale della biodiversità, un viaggio sulla Terra.

Siamo Terra. Siamo biodiversità. Siamo Jīva. Siamo coscienti. Siamo vivi. Siamo liberi.

Siamo membri di un’unica famiglia-terra, composta da esseri intelligenti, sovrani, autonomi, auto-organizzati e indipendenti.

Siamo biodiversità: interconnessi con altri esseri attraverso il cibo e l’acqua, attraverso l’aria e il respiro, attraverso la vita e l’intelligenza. Così come gli altri esseri, noi umani siamo esseri sovrani, viventi, intelligenti, auto-organizzati e autonomi, reciprocamente sostenuti e interdipendenti. Nel mondo vivo della biodiversità, tutta la vita è sacra, e la vita fa di tutto per nutrire e sostenere la vita. La vita è la natura di tutti i viventi. Quando brevettiamo e “piratiamo” la vita, la biodiversità, i processi naturali e la natura stessa (mente e corpo degli umani inclusi) violiamo la legge spirituale, la legge ecologica, le leggi della biodiversità e le leggi dei diritti umani.

Ma non c’è bisogno di guardare il furto sotto queste lenti per riconoscerlo come tale. Mettere sotto brevetto la vita è un furto di vita, è la pretesa di possedere qualcosa che non può essere posseduto. Brevettare la vita, molto semplicemente, equivale a schiavizzare la vita stessa, rubando (o piratando) la natura della vita.

La mente meccanica separa, scava ed estrae

La mente meccanica, connessa alla macchina fabbrica-soldi dell’estrazione, ha creato l’illusione di una separazione tra gli umani e la natura, in cui la natura è materiale grezzo e morto da sfruttare. Questo presupposto di una “natura morta” è al centro della logica dell’estrattivismo e della metafora dell’estrazione, estrazione di terra dai popoli indigeni, della fertilità dal terreno, dell’acqua da fiumi e falde acquifere, dei geni dalla biodiversità, della conoscenza dalle comunità indigene. La biopirateria è la pratica di estrazione di conoscenza e biodiversità per brevettare e mettere sotto diritto di proprietà intellettuale.

È in arrivo un nuovo tipo di biopirateria: la brevettazione di informazioni sui nostri corpi e sulle nostre menti e l’estrazione dei dati sull’attività del corpo umano. Ci stanno trasformando nella prossima materia prima. I nostri corpi e le nostre menti solo l’ultima colonia dell’estrazione. L’hanno anche già detto, “le informazioni sono il nuovo petrolio”, e proprio come l’industria petrolifera ha estratto il petrolio per carburare la sua guerra contro il pianeta, l’estrazione di informazioni viene già utilizzata contro le menti e i corpi delle persone.

Questo è un livello più alto di biopirateria, perché crea dei nuovi strumenti per manipolare e controllare le persone. È il tentativo di far scomparire gli esseri umani in un mondo progettato dalla mente meccanica ottusa e ristretta che non può vedere al di là della sua macchina fabbrica-soldi. La mente meccanica vede solo il suo obiettivo: il profitto. Siamo sul precipizio dell’estinzione. Lasceremo che la nostra umanità, il nostro essere creature vive, coscienti, intelligenti e autonome venga distrutto dalla macchina dell’avidità, che non conosce limiti e non è in grado di frenare la sua colonizzazione e la sua distruzione? O fermeremo questa macchina per difendere la nostra umanità, libertà e autonomia? Così tante specie sono state portate all’estinzione, perché le condizioni alla loro sopravvivenza non erano più disponibili. Abbiamo una scelta: possiamo continuare a vivere, proteggendo le condizioni alla nostra sopravvivenza o possiamo estrarre tutta la vita per il “profitto”, lasciando un pianeta morto ad assistere al nostro funerale.

Per cinque decenni ho lavorato sul tema della non separabilità, il mio dottorato è incentrato sui temi della non località e non separabilità nella teoria quantistica. Con il movimento Chipko mi sono impegnata a dedicare la mia vita alla comprensione delle interconnessioni ecologiche della biodiversità e alla protezione della biodiversità. Per me proteggere la biodiversità significa proteggere sia l’integrità della vita che i diritti e i bisogni delle comunità locali che sono preservatrici e custodi della biodiversità. Sono stata testimone di come la mente meccanica delle persone di potere (che controllano la macchina fabbrica-soldi) ha ridotto le foreste, che a loro volta erano fonte di acqua, cibo e combustibile per le comunità locali, a una mera fonte di estrazione li legname e metalli. Hanno ridotto i fiumi, tra cui il sacro Ma Gange a volumi di acqua da estrarre per essere privatizzata, a chilowatt di energia da ottenere con dighe e centrali idroelettriche.

La vita non è un’invenzione. I semi non sono macchine

Nel 1987, quando ho assistito alla conferenza “Le leggi della vita” sulle nuove biotecnologie, ho sentito per la prima volta il cartello dei veleni (il gruppo di aziende chimiche che include anche la fu IG Farben) tentare di categorizzare gli organismi viventi e i semi come macchine da loro inventate, su cui volevano estendere dei brevetti. Sapevo che le sementi non sono macchine assemblate da società chimiche. Sono l’incarnazione della biodiversità e dell’urgenza della natura di riprodursi, rinnovarsi e moltiplicarsi. I semi geneticamente modificati sono semi rubati agli agricoltori e modificati con geni di batteri presenti in natura. L’unica “invenzione” è l’iniezione di geni in laboratorio con una pistola genica o l’infezione di una cellula con l’Agrobacterium, un cancro delle piante. Le società rubano sementi ed estraggono geni per creare ogm. La brevettazione delle sementi era sbagliata ecologicamente, eticamente e ontologicamente. È un errore che deve essere corretto. Trentatré anni fa ho iniziato il mio viaggio per proteggere la biodiversità, l’integrità e la diversità dei semi, e per prevenire la biopirateria e la brevettazione dei semi.

Il progetto Navdanya è cresciuto da questo impegno per la biodiversità. Il movimento ha rivendicato lo stato di “bene comune” dei semi e ha creato centocinquanta banche comunitarie di sementi. In tutto il mondo abbiamo ispirato il movimento della libera circolazione delle sementi. Si è sviluppata una nuova consapevolezza sulla sovranità dei semi.

Abbiamo anche fatto passare leggi e trattati per proteggere la biodiversità. In occasione del Earth summit di Rio del 1992 è emerso un nuovo quadro legale per la convenzione sulla biodiversità. In India nel 2002 è passata la legge per la biodiversità nazionale: “Una legge per provvedere alla conservazione della diversità biologica, ad un uso sostenibile delle sue parti e ad una divisione giusta ed equa dei vantaggi che emergono dall’uso delle risorse biologiche, della conoscenza e delle funzioni incidentali agli stessi o in relazione agli stessi”.

L’India ha approvato leggi che riconoscono che le sementi non sono un’invenzione e quindi non possono essere brevettabili. L’Art 3 del Patent act (la normativa sui brevetti) definisce chiaramente cosa non costituisce “invenzione” escludendo tali soggetti dalla brevettabilità. L’Art 3j della legge indiana sui brevetti esclude dalla brevettabilità: “piante e animali nella loro totalità o parte di essi diversa dai microrganismi, compresi semi, varietà e specie, e processi essenzialmente biologici per la produzione o la propagazione di piante e animali”. Questo è l’articolo utilizzato dall’ufficio indiano dei brevetti per abbattere un brevetto Monsanto su sementi resistenti ai cambiamenti climatici e per fermare le rivendicazioni di Monsanto sui semi di cotone Bt.

La legge indiana del 2001 chiamata Plant Variety Protection and Farmers Rights Act (legge per la protezione della varietà delle piante e dei diritti degli agricoltori) ha una clausola sui diritti degli agricoltori: “gli agricoltori hanno il diritto di conservare, usare, seminare, riseminare, scambiare, condividere e vendere i prodotti della loro coltivazione, sono incluse le sementi di varietà protette da questa legge, così come ne avevano il diritto precedentemente alla stesura di questa legge”. Non solo abbiamo inserito nella legge l’integrità della vita e della biodiversità, asserendo chiaramente che piante, animali e semi non sono delle invenzioni, ma abbiamo anche combattuto e vinto delle cause contro brevetti basati sulla biopirateria come USDA and WR Grace Neem (brevetto numero 436257), Ricetec’s Basmati (brevetto numero 56,63,484 ) e la Monsanto’s Wheat Patent (brevetto numero 962578). Come ho scritto sul mio libro Biopirateria, i brevetti sulla vita e i brevetti sui semi sono un secondo arrivo di Cristoforo Colombo.

Un po’ di storia nella giornata mondiale della biodiversità

Nel 1492 a Colombo fu data una lettera patente dal re Ferdinando e dalla regina Isabella di Castiglia di “scoprire e assoggettare isole e continenti nell’oceano”. Il continente che Colombo stava cercando era l’India, ed è per questo che tutte i nativi del Nord America vengono chiamati indiani. Al suo ritorno dalla “scoperta dell’America” Colombo descrisse al re e alla regina l’oro trovato, la sua estrazione, la lavorazione e il trasporto a Castiglia. Nelle sue lettere non c’era una parola sui popoli nativi, non un ripensamento sul furto commesso. Il furto e la pirateria erano fondamentali per il colonialismo, e lo sono ancora. Nel 1493 Papa Alessandro emanò una bolla papale “Inter Caetera” per naturalizzare l’appropriazione di terra, territori e ricchezze dei popoli indigeni, questa bolla definì il colonialismo come una missione civilizzatrice della chiesa, svolta dai monarchi europei, dai loro pirati e dai mercanti-avventurieri. Ai nostri giorni Colombo, i monarchi, il Papa e Dio sono tutti confluiti in un’unica identità: i miliardari che giocano a fare Dio con gli strumenti della tecnologia, che danno forma e definiscono le nuove “missioni civilizzatrici” basandosi su strumenti e tecnologie di estrazione e controllo. Sono nuove religioni che vanno imposte a forza al mondo intero.

Il brevetto numero 060606: i nostri corpi e le nostre menti non sono “miniere di dati”, siamo esseri sovrani ed autonomi

Il 26 marzo, all’apice della pandemia di coronavirus e nel bel mezzo del lock down, la Wipo (l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale) ha concesso a Microsoft il brevetto mondiale numero WO 2020/060606.

Proprio come la nostra biodiversità e la conoscenza indigena sono terra di estrazione per brevetti e biopirateria, e c’è stato un tentativo di ridurci a consumatori di sementi ogm brevettate, manipolate e progettate piratando i nostri semi senza il nostro consenso, allo stesso modo ora assistiamo al tentativo di estrarre e piratare informazioni dai nostri corpi e dalle nostre menti, senza il nostro permesso o il nostro consenso. Vengono rubate la nostra umanità e la nostra autonomia. Veniamo ridotti a “utenti” delle “macchine” che estraggono la nostra umanità e le nostre informazioni per creare la macchina fabbrica-soldi di nuova generazione.

Sul brevetto 060606 è scritto: “Attività del corpo umano associate ad un’attività fornita ad un utente possono essere utilizzate in un processo di mining (estrazione) di un sistema di criptovaluta. Un server può fornire un’attività al dispositivo di un utente che è collegato in modo comunicativo al server. Un sensore collegato in modo comunicativo o compreso nel dispositivo dell’utente può rilevare attività corporee dell’utente. Possono essere generati dati sull’attività corporea in base all’attività corporea dell’utente rilevata. Il sistema di criptovaluta accoppiato in modo comunicativo al dispositivo dell’utente può verificare se i dati sull’attività corporea soddisfano una o più condizioni stabilite dal sistema di criptovaluta e può assegnare criptovaluta all’utente i cui dati sull’attività corporea sono verificati”.

Questo brevetto cambia drammaticamente il significato di essere umani. In primo luogo, ci ridefinisce come “miniere” da cui estrarre dati, derubandoci della nostra autonomia, sovranità e controllo sui nostri corpi e le nostre menti. Questo brevetto reclama proprietà intellettuale sui nostri corpi e sulle nostre menti. E il semplice essere connessi attraverso i loro server sarebbe una dichiarazione di consenso. Esattamente come durante il colonialismo i colonizzatori si arrogavano il diritto di prendere i territori, le risorse e la terra delle popolazioni indigene, di far sparire la loro cultura e la loro sovranità, nei casi più estremi sterminando queste popolazioni, allo stesso modo il brevetto WO 060606 è una dichiarazione unilaterale di Microsoft sulla colonizzazione dei nostri corpi e delle nostre menti. Veniamo ridotti a miniere di materie prime (i dati che vengono estratti da noi).

Le “attività corporee” che Microsoft vuole estrarre senza il nostro permesso o consenso includono, ma non si limitano a: “le radiazioni emesse dal corpo umano, le attività cerebrali, i flussi umorali corporei (ad esempio, il sangue), le attività o i movimenti degli organi, il movimento fisico o qualsiasi altra attività che possa essere rilevata e rappresentata per immagini, onde, segnali, testi, numeri, gradi o in qualsiasi altra forma di informazione o dato. Esempi di radiazioni corporee emesse da un corpo umano possono includere calore radiante del corpo, la pulsazione o le onde cerebrali.

Le onde cerebrali comprendono, ad esempio, in modo non esauriente: 1. le onde Gamma coinvolte nell’apprendimento o nei compiti mnemonici 2. le onde Beta coinvolte nel pensiero logico e o nel pensiero cosciente 3. le onde Alpha che possono essere connesse ai pensieri del subconscio 4. le onde Theta che si pensa siano collegate a pensieri che comportano emozioni profonde 5. le onde Delta che possono essere coinvolte nel sonno o nel rilassamento profondo, e 6. l’elettroencefalogramma (EEG) che può essere una misurazione per valutare l’attività elettrica del cervello come nel caso della concentrazione profonda. Esempi di movimento corporeo possono comprendere la roteazione degli occhi, i movimenti facciali o di qualsiasi altro movimento muscolare.”

Il brevetto numero 060606 mina la nostra umanità

In secondo luogo, questo brevetto cancella la nostra umanità di esseri viventi sovrani, spirituali, coscienti e intelligenti, non ci considera come esseri che prendono le proprie decisioni sull’impatto delle diverse azioni sul mondo naturale e sociale di cui siamo parte e a cui siamo inestricabilmente legati seguendo saggezza e valori etici. Veniamo ridotti a “utenti” di compiti a noi assegnati da una mega macchina estrattiva digitale. Un “utente” è un consumatore senza scelta nell’impero digitale. La creatività umana e la coscienza scompaiono nel mondo immaginato nel brevetto 060606. In terzo luogo, il brevetto ridefinisce i valori umani e il valore di essere umani. I valori umani includono i valori etici, ecologici e spirituali.

Per noi la vita giusta è Dharma, l’azione giusta nella rete di vita di cui siamo parte. Il sostegno e il nutrimento delle nostre relazioni come parte della famiglia-terra e le nostre relazioni sociali come umanità composta da tante diversità, sono ciò che ci rende esseri spirituali, auto-organizzati e solidali. Il valore di essere umani è misurato attraverso l’amore e la compassione, attraverso la condivisione e il dono. L’unità di misura e la valuta della vita sono vita e amore. “Valore” deriva da “valere”, ovvero essere forti. La forza deriva dalla nostra autonomia auto-organizzata e dalle relazioni reciproche, dalla nostra resilienza spirituale, emozionale ed ecologica, che crescono dall’intimità del nostro essere.

Il brevetto 060606 mira a derubarci della nostra profonda umanità. Da creature auto-organizzate, creative, coscienti e autopoietiche veniamo trasformati in “utenti” di input esterni, il cui valore verrà assegnato in criptovaluta attraverso degli algoritmi dalla stessa macchina che ci assegna i compiti. Avendo estratto le nostre “informazioni corporee”, che includono le nostre funzioni celebrali, gli algoritmi stabiliranno una “fascia target di funzioni corporee valide”. Una macchina deciderà che tipo di macchine potremo essere. “Per esempio l’apparecchio dell’utente può generare dati sull’attività corporea analizzata, per poi trasmettere i dati a un sistema di criptovaluta che codifica i dati ricevuti… Il sistema di criptovaluta verifica se l’attività corporea soddisfa le condizioni richieste da un algoritmo del sistema… Le condizioni possono essere impostate con la simulazione delle attività corporee umane tra tutte le attività corporee… Degli algoritmi di apprendimento automatico possono essere utilizzati per simulare le attività corporee e per impostare le condizioni di validità per le attività corporee… Se l’attività corporea trasmessa dall’apparecchio dell’utente soddisfa una o più condizioni richieste dal sistema, il sistema assegna della criptovaluta all’utente.

Il nostro valore di esseri umani verrà assegnato da una macchina, dal sistema di criptovaluta

La radice di “valuta” è la “condizione di scorrimento”. La vita scorre tra i sistemi viventi, tra la diversità che compone la nostra terra-famiglia. La valuta della vita è la vita. La valuta della vita è il cibo. La valuta della vita è l’acqua. Valute della vita sono l’aria e il respiro. La valuta della vita è la conoscenza viva. La valuta della vita è l’intelligenza. La valuta della vita è la libertà. E visto che la vita si basa sulla mutualità e sul dono, la valuta della vita non è una estrazione a senso unico, ma un flusso reciproco, un nutrimento e una restituzione in termini di amore, amicizia, gratitudine e armonia. È la valuta della vita che intreccia le relazioni nella famiglia-terra e sostiene il flusso della vita.
La macchina fabbrica-soldi ha ridotto il significato di “valuta” al mero denaro. Poi la macchina fabbrica-soldi ha dichiarato guerra al contante e ha reso il contante illegale. La valuta è stata forzatamente ridotta alla valuta digitale per ridurre il controllo degli utenti. Il brevetto 060606 è il nuovo passo a riduzione e controllo totali, che ci riduce da esseri viventi animati a miniere per l’estrazione di “dati”, il nuovo petrolio, la nuova materia prima, e il nostro valore ci viene assegnato dall’estrattore in “criptovaluta”.

Nel mondo di Microsoft il nostro valore non deriva dal nostro stato di esseri sovrani, ma ci viene assegnato in criptovaluta da una macchina. Veniamo ridotti alla loro valuta digitale. La nostra realtà viene distrutta e diventiamo punti virtuali nella macchina digitale, al di là del controllo di umani, delle democrazie e persino dei governi sovrani nazionali. Come afferma il brevetto: “Una valuta virtuale (nota anche come valuta digitale) è un mezzo per lo scambio applicato generalmente ad internet, slegato dalle valute ufficiali (stampate) dei governi come il dollaro o l’euro, ed è tipicamente progettata per permettere transazioni istantanee e trasferimenti di proprietà senza confini. Un esempio di valuta virtuale è la criptovaluta.” Questo brevetto è nei fatti un brevetto per mettere fine all’umanità e agli esseri umani come incarnazione della libertà e dell’autonomia basate sull’interconnessione e armonia con le altre creature. Come miniere di “dati corporei” e “utenti” di strutture di controllo, con il nostro valore assegnatoci in criptovaluta da degli algoritmi, noi ci estinguiamo come esseri viventi, respiranti, pensanti, solidali e sovrani. Veniamo ridotti a ingranaggi digitali nella macchina fabbrica-soldi digitale della dittatura di Mircosoft.

La biopirateria è un crimine

Non siamo una miniera di geni e neppure una miniera di “dati” sulle nostre “attività corporee”, dati estratti senza il nostro permesso o il nostro consenso. La biopirateria è un crimine, non importa quale strumento di estrazione e pirateria venga usato, non importa quale essere biologico venga rubato e brevettato. Questo è colonialismo e pirateria portati al massimo livello invasivo, e le informazioni del nostro corpo sono la nuova colonia. Questo è il massimo esempio di separatismo e riduzionismo della mente meccanica riduzionista. Non è solo biopirateria dei nostri corpi viventi autonomi, è la progettazione della scomparsa degli esseri umani, dei valori umani, del significato umano. È la progettazione della scomparsa degli esseri viventi e della loro intelligenza vivente. È la progettazione della fine della democrazia delle economie gestite da esseri veri, per i bisogni veri degli esseri viventi. È la progettazione della fine della sovranità di ogni livello e in ogni forma. Nella filosofia indiana, tutti gli esseri, esseri umani inclusi, hanno molti strati di energia. Tutti gli esseri sono collegati agli altri esseri attraverso energie e flussi. Lo strato più esteriore è Annakosh, lo strato del cibo. Il successivo è Pranakosh, lo strato di energia. Poi c’è Manomayakosh, lo strato della mente. Segue Vijanamayakos, lo strato del discernimento. Il più intimo è Anandamayakosh, lo strato della felicità.

Il brevetto 060606 incarna la filosofia di Adharma, dell’anti-vita, contro l’immaginazione umana. E come è sempre successo, tutte le volte che Adharma cerca di governare e dominare, Dharma si deve risvegliare. La nostra Vijanana, la nostra conoscenza, la nostra intelligenza e il nostro discernimento devono guidarci e non lasciare che veniamo intrappolati dalle prigioni reali ma invisibili create dai costrutti “virtuali”. Il futuro del significato di esseri umani non può essere lasciato nelle mani di Microsoft e degli uffici brevettuali così come non abbiamo lasciato il futuro della biodiversità nelle mani della Monsanto e del cartello dei veleni. Trentatré anni fa quando ho ascoltato il cartello dei veleni mentre metteva a nudo i suoi disegni criminali, mentre tentava di possedere i semi, ho preso l’impegno di dedicare la mia vita alla protezione della biodiversità e alla libertà delle sementi.

Oggi, nella giornata mondiale della biodiversità, mi impegno a dedicare il resto della mia vita alla protezione di tutta la vita, della libertà di tutti gli esseri e della libertà umana.


Biopirateria: da crimine contro le specie vegetali a crimine contro l’umanità

Di Vandana Shiva, presidente di Navdanya International – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 21 maggio 2020 | Fonte

Nel mondo vivente della Biodiversità, tutta la vita è sacra. La mente meccanicistica, collegata ad un sistema finalizzato a produrre denaro attraverso l’estrazione delle risorse, ha creato l’illusione che l’uomo sia separato dalla natura, una natura morta, materia prima inerte da sfruttare. L’assunto della “morte della natura” è al centro della logica dell’estrattivismo e dello sfruttamento, che riguarda la terra dei popoli indigeni, la fertilità del suolo, l’acqua dei fiumi e delle falde acquifere sotterranee, i geni della biodiversità e le conoscenze delle comunità indigene. La biopirateria non è altro che l’appropriarsi della conoscenza e della biodiversità per ottenere brevetti e diritti di proprietà intellettuale.

Nel 1987, mentre partecipavo a una conferenza sulle nuove biotecnologie, ho ascoltato per la prima volta il Cartello dei veleni (il gruppo di aziende chimiche tra cui l’ex I G Farben) definire gli organismi viventi, fra cui i semi, come macchine che avevano inventato e che volevano brevettare. Ero consapevole che il seme non può essere una macchina assemblata da società chimiche. Il seme è l’incarnazione della biodiversità e dell’impulso della natura a riprodursi, rinnovarsi e moltiplicarsi.

Navdanya è sorta da questo impegno per la Biodiversità. Un movimento che ha reclamato i semi come beni comuni, ha creato 150 banche del seme comunitarie, ha ispirato il movimento per la libertà di conservare e scambiare semi, ha contribuito all’approvazione di leggi, trattati in difesa dei piccoli agricoltori e della biodiversità e ha combattuto e vinto cause legali per contestare brevetti basati sulla biopirateria.

Proprio come la nostra biodiversità e le nostre conoscenze indigene sono state “estratte” – per poterle brevettare e per ridurci a consumatori di semi brevettati OGM – ora assistiamo ad un tentativo di estrarre e piratare i dati dal nostro corpo e dalla nostra mente, senza il nostro permesso e il nostro consenso. La nostra umanità e la nostra autonomia ci vengono rubate riducendoci a “macchine utenti”.

Al culmine della pandemia del Coronavirus, Microsoft ha ottenuto il brevetto internazionale n. WO 2020/060606 dall’OMPI – l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. Il brevetto 060606 recita: “L’attività del corpo umano associata a un compito fornito a un utente può essere utilizzata nel processo di estrazione di un sistema di cripto valute. Un server può fornire un compito a un dispositivo di un utente che è accoppiato in modo comunicativo al server. Un sensore collegato o compreso nel dispositivo dell’utente può percepire l’attività corporea dell’utente. I dati sull’attività corporea possono essere generati sulla base dell’attività corporea percepita dell’utente”.

L'”attività corporea” che Microsoft vuole estrarre senza il nostro permesso, senza il nostro consenso, include, ma non si limita a questo: “le radiazioni emesse dal corpo umano, le attività cerebrali, il flusso di fluidi corporei (ad esempio il flusso di sangue), l’attività o il movimento degli organi, il movimento del corpo, e qualsiasi altra attività che possa  essere percepita e rappresentata tramite immagini, onde, segnali, testi, numeri, gradi, o qualsiasi altra forma di informazione o dati”.

Ci stiamo trasformando da esseri auto organizzati, coscienti, creativi, autopoietici, in “utenti” di input esterni il cui valore sarà assegnato in cripto valuta attraverso algoritmi, dalla stessa macchina che ci ha assegnato il compito in primo luogo. E il solo fatto di essere connessi attraverso il loro “server” significherebbe avere dato il consenso. Avendo estratto i nostri “dati corporei”, inclusa la nostra funzione cerebrale, gli algoritmi assegneranno un “target range di funzioni corporee valide”.  Una macchina determinerà il tipo di macchina che ci è permesso di essere.

La nostra realtà viene distrutta per ingegnerizzarci e trasformarci in punti virtuali nella macchina digitale, oltre qualunque controllo da parte delle persone, delle democrazie e persino dei governi  nazionali. La biopirateria è un crimine, non importa quale sia lo strumento di estrazione e di pirateria, non importa quale sia l’essere biologico piratato e brevettato. 33 anni fa, quando il Cartello dei veleni ha immaginato il suo piano criminale di voler possedere i semi, mi sono impegnata a dedicare la mia vita alla protezione della nostra biodiversità e alla libertà dei semi. In questa Giornata della Biodiversità, mi impegno a dedicare il resto della mia vita alla protezione di tutte le forme di vita, alla libertà di tutti gli esseri viventi e alla Libertà Umana.


Foto: The Hummingbird Project


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