Campagna Stop TTIP Italia – 9 novembre 2020 | Fonte
La nostra mobilitazione: tutti i dettagli
In occasione della giornata di azione internazionale #StopEuMercosur, indetta da tutte le organizzazioni della campagna europea, invitiamo tutt* a partecipare alle seguenti attività:
- scrivi un’email al presidente del Consiglio e ai Ministri che devono prendere una posizione sul trattato UE-Mercosur. Partecipa all’azione insieme agli attivisti della Campagna Stop TTIP Italia e di Fridays For Future! Vai a questo link per partecipare!
- Unisciti al tweetstorm a partire dalle 11: a questo link trovi alcune bozze di tweet da copiare e incollare e a questo link tutte le grafiche!
- Seguici dalle 16.15 in diretta Facebook sulla pagina del Gruppo di dialogo globale e della nostra Campagna: insieme a tante associazioni e movimenti contrari all’accordo UE-Mercosur organizziamo una “carovana virtuale” in streaming: condividila con i tuoi contatti!
Insieme al rapporto, lanciamo anche una lettera aperta, firmata da 192 economisti che ritengono “viziata” la valutazione di impatto sul trattato UE-Mercosur richiesta dalla Commissione europea alla London School of Economics. Per l’Italia hanno aderito Giovanni Dosi (Institute of Economics), Guglielmo Chiodi (Università La Sapienza), Riccardo Mastini (Università autonoma di Barcellona), Salvatore Monni (Università di Roma Tre), Alessandro Vercelli (Università di Siena), Annamaria Simonazzi (Fondazione Roma Sapienza), Marcella Corsi (Università La Sapienza).
Oggi esce anche il nostro nuovo rapporto, intitolato “Colpevoli di ecocidio“. Il dossier, curato da Monica Di Sisto, elenca tutte le responsabilità italiane in Amazzonia e nell’area del Mercosur. Finalmente abbiamo i nomi e i cognomi di chi, fra soggetti politici ed economici, spinge per concludere questo accordo tossico.
Per saperne di più: lo stato dell’arte a livello europeo
Dopo più di un anno di intensa campagna contro l’accordo commerciale UE-Mercosur, abbiamo fatto grandi progressi. Sempre più governi hanno ritirato il loro sostegno: in Europa, abbiamo l’esempio dell’Austria che con un voto parlamentare ha impegnato il governo a mettere il veto sulla ratifica europea. Altri governi, come la Francia, preoccupati per l’ondata di opinione scatenata dai roghi in Amazzonia, si limitano a dire che l’accordo non si può firmare “nella sua forma attuale”.
I piani della Commissione europea e del governo tedesco (che fino a dicembre presiede il semestre europeo) di sottoporre entro il 2020 l’accordo alla ratifica del Consiglio UE (e quindi dei capi di stato e di governo dei paesi membri) sono falliti. L’accordo non verrà ratificato quest’anno e al momento non è chiaro il suo percorso futuro. Il merito di questo rallentamento è delle organizzazioni e dei movimenti come il nostro, che in tutta Europa e in America latina lottano contro i trattati di libero scambio.
Tuttavia, la Direzione generale Commercio della Commissione europea, il governo tedesco e altri attori spinti dall’interesse dell’agrobusiness e dell’industria automobilistica tedesca, cercano ancora di salvare il trattato UE-Mercosur. Sperano di farcela concordando un documento supplementare – chiamato dichiarazione interpretativa – in cui inserire la promessa di non distruggere l’ambiente e non violare i diritti umani con il trattato commerciale. Tuttavia, queste carte non hanno alcun effetto su ciò che resta scritto nell’accordo UE-Mercosur: sono soltanto dichiarazioni di intenti senza valore.
Perché ci mobilitiamo il 9 novembre?
Per scongiurare questo tentativo di gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica, ci mobilitiamo in tutta Europa in occasione del vertice del Consiglio UE del 9 novembre. Chiederemo ai capi di stato e di governo, oltre ai ministri competenti, di pronunciarsi chiaramente contro il trattato UE-Mercosur. Vogliamo che sia chiaro il messaggio:
- Questo accordo fa male al pianeta e alle persone
- Questo accordo è morto, e non esistono dichiarazioni interpretative o documenti supplementari in grado di cambiarne la natura
- Le persone non accettano questo trattato, la Commissione europea e i governi devono dichiarare il fallimento del negoziato
- Vogliamo cooperazione fra Unione europea e Mercosur, ma non in questi termini: se vogliamo rafforzare le nostre relazioni con il continente sudamericano, cominciamo da solidarietà, cooperazione e mutualismo
L’Italia non si è ancora pronunciata sul trattato, e questo è molto grave. Siamo tra i pochi grandi paesi europei che hanno voluto insabbiare la questione nascondendo il tema agli occhi dell’opinione pubblica. Per questo il nostro compito è ancora più importante: dobbiamo stanarli!