Di Vandana Shiva – Mathrubhumi, 12 Febbraio 2018
Il 7 gennaio 2018 la Commissione Antitrust dell’India (CCI – Competition Commission of India), ha invitato i cittadini e le organizzazioni non governative indiane a sottoporre le proprie pubbliche osservazioni sulle ripercussioni negative della fusione Bayer-Monsanto.
Ho presentato le mie obiezioni sulla fusione tra Bayer e Monsanto al CCI il 20 gennaio 2018.
Ci sono molte ragioni per cui la fusione non dovrebbe essere permessa.
- Sia la Bayer che la Monsanto sono due multinazionali specializzate nella produzione di prodotti chimici tossici dall’epoca delle guerre mondiali e dal genocidio provocato da Hitler nei campi di concentramento. Già allora le due aziende si erano costituite in un’entità unica, sotto il nome MoBay. Negli ultimi decenni hanno introdotto i loro prodotti tossici in agricoltura, causando significativi danni al pianeta e ai cittadini. Le api sono stata decimate dai Neonicotinodi della Bayer. 300.000 agricoltori indiani sono stati spinti al suicidio sotto la pressione dei debiti contratti a causa della dipendenza dal mercato di semi e pesticidi. La maggior parte dei suicidi sono concentrati nelle aree del cotone Bt. Il 95% del cotone Bt è controllato da Monsanto. Se questi giganti si fonderanno il loro potere distruttivo si amplificherà.
- La Monsanto ha introdotto il cotone Bt in India illegalmente, violando le leggi sulla biosicurezza. Molti casi giudiziari riguardanti il cotone Bt della Monsanto sono in corso presso tribunali indiani. Inoltre sono stati intentati altri procedimenti giudiziari riguardanti la mostarda ogm, che è resistente al glufosinato della Bayer. L’approvazione della fusione manderebbe il segnale che le leggi sulla biosicurezza non contano, che la protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini non è più un dovere dello stato. Lo stato sarà ridotto ad un’estensione del monopolio Bayer Monsanto per favorire l’introduzione di sostanze chimiche tossiche e ogm contro ogni legge sulla biosicurezza e contro i diritti democratici e la volontà democratica dei cittadini.
- Il CCI ha già aveva riscontrato elementi di prova prima facie nel caso sul monopolio della Monsanto sul cotone Bt, ed aveva emanato un provvedimento di indagine il 10/01/2016. Anziché collaborare alle indagini del CCI, Monsanto ha scelto di impugnarle dinanzi all’autorità giudiziaria e portare il CCI in tribunale (Istanza di Petizione archiviata il 27 febbraio 2016 e emendamento Istanza di Petizione (IP (c) N 7578 del 2016)).
Questo è il più alto livello di spregio verso la Commissione Antitrust (CCI).
Non solo con questo comportamento è stata sfidata l’autorità e la giurisdizione della Commissione Antitrust, ma si è voluta affermare al suo posto l’assoluta autorità della Monsanto (e della sua estensione Bayer). Monsanto (Bayer) stanno mettendo in dubbio la competenza della Commissione Antitrust dell’India, nei casi di monopolio, e la capacità delle istituzioni di aderire ai “principi di giustizia naturale”. Tutto questo in reazione al normale svolgimento del proprio dovere da parte della Commissione Antitrust. Non si può permettere a questa arroganza di danneggiare ulteriormente l’India.
La fusione permetterà a Bayer di acquisire interamente il monopolio Monsanto, che si trasformerebbe in un monopolio Bayer. L’approvazione della fusione però non sarebbe solo l’approvazione della continuazione del monopolio (che viola le ragioni di base dell’esistenza di enti preposti come il CCI). Un’approvazione della fusione Bayer Monsanto, nell’attuale contesto, sarebbe una dichiarazione da parte dello stesso CCI dell’irrilevanza della propria funzione. Sarebbe una decisione a favore delle leggi tossiche e dei giganti tossici, con assoluto controllo sui semi e sul cibo, sulla scienza e sulle leggi.
- La più grande menzogna su cui Monsanto ha costruito il suo monopolio sui semi è la falsa pretesa che per mezzo dell’ingegneria genetica i semi e la vita siano un’invenzione. Per Monsanto e Bayer “GMO” (Genetically Modified Organism, organismo geneticamente modificato, ogm) significa “God Move Over”, “che Dio si faccia da parte”.
Con la falsa pretesa di avere un brevetto sul cotone Bt, Monsanto ha riscosso royalties sui semi dagli agricoltori indiani, spingendoli al suicidio, costringendo le aziende sementiere indiane a firmare accordi di licenza.
La Monsanto non può e non deve avere un brevetto sui semi del cotone Bt, il suo brevetto è per una tecnica di laboratorio che aggiunge un gene Bt (o due geni Bt nel caso del Bollgard II) ad una pianta di cotone pre-esistente.
La legge indiana sui brevetti esclude semi, piante e animali dall’essere considerati “invenzioni”. Questo è il motivo per cui l’articolo 3j della legge indiana sui brevetti proibisce brevetti sui semi.
L’articolo 3(j) esclude dalla brevettabilità di “piante e animali nella loro totalità o parte di essi diversi dai microrganismi, compresi semi, varietà e specie, ed essenzialmente processi biologici per la produzione o la propagazione di piante e animali”.
La sezione 3(h) della legge indiana sui brevetti esclude dalla brevettabilità le metodologie applicate in agricoltura o in orticultura.
La richiesta di brevetto per il cotone Bt, per la quale Monsanto fece richiesta il 1 Maggio 2001, conteneva 59 diversi elementi di richiesta. L’ente esaminatore dei brevetti chiese loro di rimuovere tutte le richieste relative alle piante e ai semi dato che l’articolo 3j della legge sui brevetti non permette brevetti su semi e piante. Le richieste rimosse in seguito a due scrutini dell’ufficio indiano dei brevetti furono le n. 1-40, 48-56,57,58, tutte relative a semi e piante. I brevetti di Monsanto IN 214436 sono relative a metodologie di trasformazione in laboratorio, non alle piante e ai semi del cotone Bt.
- La richiesta di fusione Bayer Monsanto è basata sulla falsa affermazione che Bayer e Monsanto in India non operano nel settore delle colture ogm resistenti agli erbicidi. Prima di tutto, la mostarda ogm attualmente in discussione presso la Corte Suprema indiana è stata progettata per resistere all’erbicida Glufosinato della Bayer. In secondo luogo, Monsanto ha diffuso illegamente in India il cotone Bt resistente al diserbante RoundUp (RoundUp Ready).
Nell’aprile 2017, L’Istituto Indiano Centrale di Ricerca sul Cotone (Cotton Research Institute of India) ha confermato la presenza di cotone Bt RoundUp Ready nei campi degli agricoltori. Nella giornata mondiale della salute del 2017 abbiamo organizzato una conferenza stampa per richiamare l’attenzione del Primo Ministro su questa attività illegale e perché vengano presi i necessari provvedimenti. Anche gli agricoltori del Andhra Pradesh hanno destato l’attenzione sulla diffusione illegale del cotone Bt RoundUp Ready presentando le infrazioni riscontrate presso i tribunali (Istanze di Petizione 38579 del 2017 e 38613 del 2017).
Il Roundup è una minaccia contro la salute e la sicurezza dei consumatori. Il Roundup è stato riconosciuto come cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ stato riconosciuto quale causa di malattie renali in Sri Lanka e in America Latina. Lo Sri Lanka ha vietato il Roundup. Gli abusi perpetrati dalla Monsanto in forza della propria posizione dominante per interferire e influenzare i procedimenti relativi alla sicurezza dei suoi prodotti, sono stati chiaramente resi noti presso i tribunali statunitensi per mezzo delle rivelazioni contenute nei Monsanto Papers.
- Questi “giganti tossici” non praticano solo ingegneria genetica sui semi. Essi “modificano geneticamente” anche fatti e cifre. Per far sì che la fusione tra Bayer e Monsanto venga approvata, la Monsanto è ricorsa alla farsa della vendita della propria attività relativa ai semi del cotone. Il 31 agosto 2017 il gigante Monsanto ha “venduto” la propria attività relativa ai semi del cotone a Tierra Agrotech Private Limited, un’azienda non quotata e creata 4 anni fa con un capitale sociale di sole 100.000 rupie indiane. E’ assolutamente necessario investigare su questa acquisizione di Monsanto da parte di Tierra, soprattutto perché i soggetti coinvolti in Tierra sono ex dipendenti e attuali lobbisti della Monsanto.
La fusione Bayer Monsanto non è solo una questione aritmetica della “concorrenza”, che può essere tranquillamente manipolata sulla carta per nascondere il reale monopolio. La fusione ha lo scopo di cancellare le responsabilità di Monsanto facendo “scomparire” Monsanto. Si tratta di un gioco di prestigio sulla realtà e sui fatti, del continuo assalto contro il tessuto della biodiversità e della natura, dell’intensificazione della guerra contro i piccoli agricoltori, della prosecuzione dell’attacco alla scienza e agli scienziati, alle leggi, agli ordinamenti e alle istituzioni, della sovversione della democrazia e della nostra Costituzione.
Il CCI tradirà l’India, i suoi agricoltori e sé stessa, se non fermerà la fusione tra Bayer e Monsanto.
Traduzione a cura di Marianna Di Grado, revisione Navdanya International