Di Vandana Shiva
Negli ultimi decenni, le colture Ogm sono state imposte nei Paesi di tutto il mondo, pubblicizzate come soluzione all’insicurezza alimentare e alla crisi della malnutrizione. Tuttavia, la fame, le malattie e la malnutrizione sono aumentate, mentre la biodiversità è diminuita e le tossine si sono diffuse.
L’imperialismo Ogm ha distrutto le vite e i mezzi di sussistenza dei piccoli agricoltori e la biodiversità nei centri di origine. Questi centri di origine della biodiversità sono le culle dell’approvvigionamento alimentare mondiale e della protezione contro le malattie, le sfide climatiche, i disastri naturali o altri ostacoli alla produzione di cibo.
Proprio in Messico, che è il centro di origine del mais, c’è stata una lunga lotta da parte della società e delle comunità organizzate contro l’imperialismo Ogm che minaccia la sussistenza e la cultura dei popoli nativi. È a seguito di questa mobilitazione che la società messicana ha ottenuto il divieto di piantare mais geneticamente modificato attraverso una causa collettiva intentata contro le aziende Bayer-Monsanto, Syngenta e Corteva Agriscience. Questo divieto è ancora in vigore.
Recentemente, il governo messicano ha emesso un ordine esecutivo che introduce il divieto graduale dell’uso del glifosato e vieta l’impiego di mais geneticamente modificato nelle tortillas, un alimento di base.
Di fronte a questa decisione, il governo statunitense, sulla base dell’Accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada (Usmca), ha attivato il meccanismo per risoluzione delle controversie con l’obiettivo di annullare l’ordine e forzare l’introduzione di Ogm nel paese.
DAL 12 AL 16 MARZO 2024, Navdanya International ha organizzato, insieme ai partners dell’America Latina e al Governo messicano, una serie di eventi a Città del Messico per costruire una strategia comune contro l’imposizione di nuovi e vecchi Ogm. La mobilitazione di Città del Messico ha contato sulla presenza dei rappresentanti di movimenti dell’America Latina come Argentina, Colombia, Bolivia, Costa Rica e altri, in collaborazione con organizzazioni della società civile messicana, il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali e il Ministero della Cultura.
IL CASO DEL MESSICO RAPPRESENTA il tentativo di un popolo di proteggere le proprie culture biodiverse, l’eredità alimentare millenaria, la salute della popolazione e degli ecosistemi. È il caso di un popolo che chiede il rispetto della propria sovranità e rappresenta un faro di speranza per i luoghi in cui questa imposizione continua. Le persone hanno il diritto di avere la sovranità sulla propria salute, e questo inizia con la sovranità alimentare.
MA L’AGENDA DEGLI OGM è sempre stata incentrata su brevetti e profitti, non su cibo e salute. La sovranità alimentare è un concetto di alto livello, perché implica la sovranità dell’essere per gestire e organizzare se stessi e tutelare il diritto alla salute. È per questo che l’obiettivo dell’agricoltura industriale è sempre stato quello di estromettere gli agricoltori dalla terra. È insito nella definizione stessa di agricoltura industriale. La sovranità delle persone, degli agricoltori e della natura è stata violata dall’imposizione di agrotossine, Ogm e alimenti ultra-lavorati, distruggendo la diversità e le antiche culture alimentari e minacciando terra, acqua e biodiversità.
I GIGANTI DELL’AGROALIMENTARE e delle biotecnologie stanno cercando di aggirare le norme di biosicurezza esistenti, come i Protocolli di Cartagena e di Nagoya della Convenzione sulla Diversità Biologica, apportando subdolamente modifiche alle normative sugli Ogm, al fine di promuovere gli Ogm con nuove sigle, come Nbt (New Breeding Techniques), Ngt (New Genomic Techniques) o Tea (Techniques of Assisted Evolution). Questi nuovi Ogm si sono inseriti silenziosamente nelle legislazioni agricole vigenti nei vari Paesi, con l’obiettivo di mantenere i monopoli dei brevetti nelle mani dei grandi colossi della chimica e della biotecnologia.
LE IMPOSIZIONI CONTINUANO ad avere luogo, violando la sovranità e i diritti delle persone e della natura, a favore dell’agenda aziendale. Mentre le multinazionali si arricchiscono rubando la nostra biodiversità. Di fronte a ciò, la costruzione di relazioni, basate sulla lotta comune e sulla visione di un futuro ecologico, contribuisce a creare reti internazionali di resistenza e di solidarietà. Insieme, come cittadini globali, dobbiamo unirci per opporci alla prepotenza degli Ogm e per difendere i nostri semi. Oggi, la nostra sovranità in materia di sementi è minacciata dai diritti di proprietà intellettuale e dalle nuove tecnologie Ogm che hanno trasformato i semi da bene comune in una merce sotto il controllo e il monopolio delle multinazionali dell’agroalimentare.
I CITTADINI SI STANNO SOLLEVANDO contro l’imposizione non scientifica, antidemocratica e anti ecologica degli Ogm da parte delle multinazionali e del governo statunitense. La prima generazione di Ogm è fallita. Ma le multinazionali continuano a imporre organismi geneticamente modificati, o nuovi Ogm, nei centri di diversità. Continuano a spostare la narrazione verso l’inquadramento della natura e della biodiversità come merci da commercializzare e monopolizzare. Sulla scia della battaglia del Messico contro gli Stati Uniti, è necessario sostenere e rafforzare la solidarietà internazionale contro l’imposizione corporativa di sistemi alimentari industriali.
Da – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 18 aprile 2024 | Fonte
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