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Di Vandana Shiva – Il Manifesto, Extraterrestre, 6 settembre 2018 | Fonte

Negli ultimi decenni le nostre tradizioni alimentari, agricole e della salute sono state distrutte e dimenticate, sotto l’assalto della scienza riduzionista e dei sistemi industriali dell’agricoltura combinati con il sistema commerciale basato sui cosiddetti trattati di libero scambio.

L’industrializzazione e la globalizzazione dei sistemi alimentari, la promozione del fast food e del junk food, sono processi guidati da industrie che hanno portato a una crisi agraria, all’erosione della biodiversità in agricoltura, all’aumento di sostanze tossiche nei nostri alimenti e a un’epidemia sanitaria. Le industrie agrochimica e agroalimentare, le industrie del cibo spazzatura e farmaceutiche continuano a macinare profitti alimentando un circolo vizioso che mette in costante rischio la salute del pianeta e della natura. Dobbiamo, in questa delicata fase storica, ricomporre la nostra conoscenza in materia, per riconoscere i problemi e, soprattutto, per proporre soluzioni alternative. E’ questo uno degli obiettivi principali del Manifesto “Food for Health (Cibo per la salute): Coltivare la biodiversità, coltivare la salute” che esperti provenienti da tutto il mondo hanno redatto con il coordinamento di Navdanya International, l’organizzazione che presiedo.

Il Manifesto, che sarà presentato il 9 settembre al Sana di Bologna, nasce dalla necessità di denunciare l’emergenza sanitaria in corso prodotta da un sistema produttivo a sua volta malato e di indicare soluzioni reali, percorribili, alla portata di tutti e nell’interesse di tutti, e non di quei pochi soggetti che da questa situazione traggono lauti guadagni. E’ necessario denunciare quanto sta avvenendo a livello globale e le conseguenze di questo sistema produttivo iniquo sul pianeta e sugli esseri umani. Gli strumenti tossici dell’agricoltura industriale stanno distruggendo il suolo, l’acqua, la biodiversità, l’equilibrio climatico contribuendo all’emergenza sanitaria attuale. L’agricoltura chimica è basata su monoculture di pochi prodotti commercializzati a livello globale.

Le sostanze chimiche utilizzate in agricoltura sono state in principio prodotte per l’industria bellica, con l’unico obiettivo di uccidere le persone. I fertilizzanti chimici sono stati fabbricati nelle stesse fabbriche che producevano esplosivi così come i pesticidi sono derivati da sostanze chimiche utilizzate nei campi di concentramento e nella guerra. Non c’è da meravigliarsi se questi veleni nel nostro cibo e nell’agricoltura continuino a uccidere gli organismi del suolo, gli impollinatori e le persone. I prodotti chimici hanno desertificato il nostro suolo non restituendo materia organica che crea terreni viventi. con l’unico obiettivo di uccidere le persone. I fertilizzanti chimici sono stati fabbricati nelle stesse fabbriche che producevano esplosivi così come i pesticidi sono derivati

La biodiversità in agricoltura sta scomparendo a causa dell’agricoltura industriale e con essa la diversità di cui abbiamo bisogno per una dieta sana ed equilibrata. Le diverse funzioni ecologiche svolte dalla biodiversità, tra cui il rinnovo della fertilità del suolo e il controllo di parassiti ed erbe infestanti, sono state sostituite da sostanze chimiche tossiche prodotte da combustibili fossili. Dalle diecimila specie originarie, oggi si è arrivati a coltivarne poco più di 150 e la stragrande maggioranza del genere umano si ciba di non più di dodici specie di piante.

La salute e le malattie iniziano nel cibo e il cibo inizia nell’agricoltura e nel suolo. Malattie croniche tra cui cancro, obesità e diabete e malattie cardiovascolari, sono in gran parte legate al cibo che consumiamo quotidianamente. Quando il cibo viene prodotto e conservato con sostanze chimiche tossiche diventa una fonte di malattia. Le monocolture industriali che utilizzano input chimici intensivi producono prodotti tossici nutrizionalmente vuoti che contribuiscono alle malattie legate alla malnutrizione e alle carenze nutrizionali. Lo stesso sistema industriale che sta dunque distruggendo la salute del pianeta sta distruggendo anche la nostra salute.

Il Manifesto intende denunciare questa deriva ma anche proporre soluzioni. Vogliamo infatti promuovere un cambio di paradigma basato su un’alimentazione salubre basata sulla biodiversità. Gli stessi sistemi ecologici di cibo e agricoltura che hanno il potenziale per ringiovanire il pianeta hanno anche il potenziale per ringiovanire la salute umana. Quando il cibo è fresco, diverso e privo di sostanze tossiche, non ci porta malattie ma salute. Il Manifesto, che sarà diffuso ad agricoltori e cittadini di tutto il mondo, Governi e stakeholder, avrà come obiettivo di mettere in evidenza l’inscindibile legame tra alimentazione e salute, elaborare strategie globali per superare il modello di agricoltura industriale, favorire la convergenza e l’azione dei movimenti per l’agroecologia e per la salute pubblica, per giungere a una visione comune di sviluppo sostenibile, equo e inclusivo.


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