Firma qui l’Iniziativa dei Cittadini Europei.
Questa mattina un gruppo di attivisti si è dato appuntamento al Colosseo per un’iniziativa di lancio della campagna europea contro il glifosato, un pesticida dannoso per per l’ambiente e probabile cancerogeno per l’uomo. Con striscione e cartelli per un altro modello di agricoltura, gli attivisti hanno offerto mele “glyphosatefree” ai cittadini che si sono fermati al banchetto per firmare.
Oggi, mercoledì 8 febbraio parte infatti in tutta Europa la raccolta firme per chiedere alla Commissione Europea il divieto totale dell’uso del glifosato, e analoghe iniziative si sono tenute a Berlino, Madrid, Bruxelles, Parigi….
Il glifosato è l’erbicida più largamente usato al mondo, contro il quale si è già sollevata una diffusa opposizione sociale, alla quale l’UE deve dare ascolto. Diversi sono infatti gli studi che ne dimostrano i rischi per l’ambiente e per la salute umana, al punto da essere stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come potenziale cancerogeno per l’uomo. Sebbene in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, ne sia stato vietato l’uso nelle aree urbane, rimane ampiamente utilizzato in agricoltura, con conseguenti residui nel nostro cibo e nelle falde acquifere.
I promotori dell’Iniziativa denunciano anche la mancanza di trasparenza nelle procedure europee per l’approvazione dei pesticidi, che, attualmente, sono basate anche su studi privati finanziati dalle aziende produttrici, il cui contenuto rimane riservato. Per questo il testo dell’ICE include la richiesta di riformare le procedure di approvazione dei pesticidi e di fissare obiettivi di riduzione vincolanti a livello di UE per l’uso dei pesticidi.
La vasta coalizione paneuropea di ONG, associazioni, reti e realtà sociali deve raggiungere almeno un milione di firme in un anno per fermare l’uso del glifosato in tutta Europa, ma la scadenza per il successo politico della campagna deve essere l’estate 2017, affinché l’iter sia completato prima che la Commissione UE si esprima sulla proroga attualmente in vigore per l’uso del glifosato.
La battaglia per vietare il glifosato va inoltre letta in un quadro più ampio, che punta ad un nuovo modello di agricoltura per un futuro libero dai pesticidi. In questa ottica i promotori italiani intendono valorizzare le connessioni con altri due percorsi che interessano il livello europeo: quello di un’altra ICE, attualmente in corso, che chiede all’UE norme specifiche per la tutela del suolo, bene essenziale alla vita come l’acqua e come l’aria, e quello per la consultazione sulla riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC).
Livelli diversi, che sembrano lontani da noi, ma che ritroviamo nel nostro piatto, nell’acqua che beviamo, e che vedono cittadini di tutta Europa impegnati per il rispetto dell’ambiente e della salute.
I cittadini europei possono firmare l’ICE Stopglifosato su www.stopglyphosate.org, dove troveranno informazioni e formulari per firmare in tutte le lingue europee, basati su un innovativo software open-source per la raccolta firme online (openECI).
Navdanya denuncia il “cartello dei veleni” composto da quelle multinazionali le cui origini sono legate all’industria bellica: Monsanto, Bayer, Syngenta, Dupont, ecc. Al fine di perseguire i propri interessi economici hanno avvelenato milioni di persone, distrutto la biodiversità, costretto i piccoli agricoltori a lasciare le proprie terre. Il pericolo potenziale di questo “cartello dei veleni” continua a crescere nel momento in cui queste multinazionali diminuiscono di numero, ma aumentano il loro potere unendosi tra loro. Facendo ricorso a politiche neoliberali e alla deregolamentazione del commercio al fine di espandere il proprio impero, queste multinazionali attaccano direttamente la vita sulla terra e la biodiversità. Hanno continuato ad espandere il proprio controllo sui nostri semi, il nostro cibo e la nostra libertà, attaccando i nostri diritti umani e la nostra democrazia. Hanno istituito veri e propri monopoli e, attraverso il ricorso ai brevetti e alle regolamentazioni dei Diritti di Proprietà Intellettuale, stanno minacciando i diritti degli agricoltori ad avere accesso ai semi e ii diritti delle popolazioni ad avere accesso ai farmaci a prezzi ragionevoli.
Nell’ottobre del 2016, Navdanya ha fatto parte del comitato organizzativo del Tribunale Monsanto e dell’Assemblea Popolare che si sono svolti a L’Aia affinché queste multinazionali siano chiamate a rispondere dei propri crimini contro l’umanità.
Navdanya si unisce all’ampia opposizione che denuncia il veleno presente nel nostro sistema alimentare e invita tutti i cittadini d’Europa a firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei.
Firma qui l’Iniziativa dei Cittadini Europei.
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