“Veniamo da un secolo in cui c’è stato un massiccio utilizzo di composti chimici tossici. Ora stiamo scoprendo che il sistema agricolo che si basa sulla chimica e sui combustibili fossili presenta un elevato costo per il pianeta: l’inquinamento delle acque, la contaminazione del suolo, la perdita della biodiversità, i gas serra che producono instabilità climatica. Anche le emergenti malattie croniche, come il cancro, l’autismo, l’infertilità sono state associate agli agrotossici presenti nel cibo che consumiamo quotidianamente. Ogni malattia cronica può essere riportata alle tossine e al cibo privato dei suoi stessi nutrienti.
I composti chimici utilizzati in agricoltura stanno danneggiando il nostro intestino uccidendo i batteri benefici di cui abbiamo bisogno. Nel nostro microbioma intestinale sono presenti miliardi di batteri che creano trasformazioni miracolose del buon cibo che mangiamo. Queste trasformazioni si traducono in buona salute ed è questo il motivo per cui il nostro intestino è definibile come il nostro secondo cervello.
La salute del pianeta e la salute delle persone sono una cosa sola. Le alternative esistono e si basano sul rigenerare la salute della terra, tramite l’agroecologia, la salvaguardia della biodiversità, la promozione della filiera corta e di sistemi alimentari a km 0. La salute, a partire da quella del suolo, fino a quella delle piante, degli animali e degli umani deve essere il principio organizzatore nonché il fine dell’agricoltura, del commercio, della scienza, della nostra vita e dei commerci internazionali.”
Vandana Shiva – Presidente di Navdanya International
Nel corso degli ultimi anni, Navdanya International ha svolto ricerche e promosso campagne per mettere in luce il nesso profondo tra i modelli di produzione del cibo di cui ci nutriamo e la nostra salute, denunciando l’insostenibilità del sistema alimentare industriale e globalizzato, che produce alimenti contaminati da composti chimici e poveri di nutrienti.
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Navdanya International ha lanciato la campagna “Poison Free Food and Farming 2030 – Per un cibo e un’agricoltura liberi da veleni” – un invito a creare un movimento unificato per il cambiamento. Si rivolge alle comunità e alle popolazioni indigene di ogni parte del mondo, alle donne e alle giovani generazioni, a tutti i cittadini e ai rappresentanti delle istituzioni, ma anche agli agricoltori, ai produttori e ai consumatori di alimenti, che si stanno già mobilitando localmente e globalmente nella difesa della terra e delle generazioni future.
Il rapporto “Il Futuro del cibo – Biodiversità e agroecologia per un’alimentazione sana e sostenibile” offre una prospettiva globale, con testimonianze di resistenza contro il sistema agroalimentare industriale, nonché esempi di buone pratiche ecologiche tra agricoltori, comunità locali e organizzazioni della società civile.
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