Home > Notizie > Comunicati Stampa > Conferenza stampa “Stop Ttip, Stop Ceta: bocciare il Ceta in parlamento ora”

Il giorno 4 Febbraio, presso la sala Stampa della Camera dei deputati, si è tenuta la conferenza stampaStop TTIP, Stop CETA: riparte la campagna”, che ha visto la partecipazione di varie organizzazioni della Campagna No CETA e di diversi/e parlamentari, con lo scopo di ribadire la necessità di bocciare al più presto in Parlamento la ratifica del trattato di liberalizzazione degli scambi tra Europa e Canada, noto come CETA.

Nell’ambito della conferenza è stata lanciata la campagna internazionale “Stop ISDS – Diritti per le persone, regole per le multinazionali” che chiede lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento in vigore e in fase di trattativa e invita gli Stati membri ad approvare un trattato vincolante delle Nazioni Unite sulle multinazionali e i diritti umani. In quest’occasione è stato inoltre presentato il rapporto “Diritti per le persone, regole per le multinazionali. Stop ISDS” redatto da Francesco Panié e Alberto Zoratti.

Tra le organizzazioni partecipanti: Coldiretti, Cgil, Attac, Arci, Forum dei movimenti per l’acqua, Greenpeace, Legambiente, Navdanya International, Terra, Transform Italia.

Sono intervenuti i parlamentari Sara Cunial (M5S), l’on. Silvia Benedetti (Misto), l’on. Saverio de Bonis (Misto), l’on. Stefano Fassina (LeU), l’on. Rossella Muroni (LeU), la senatrice Loredana De Petris (LeU) e la senatrice Elena Fattori (M5S).

Ha aperto il dibattito Monica di Sisto, portavoce della campagna Stop TTIP Italia, che ha sottolineato la necessità di aprire “una discussione forte a livello nazionale su temi controversi come questo, che non devono assolutamente trasformarsi in una partita da giocare per le future elezioni europee, ma piuttosto portare ad una presa di posizione concreta contro la ratifica dell’accordo”.

Sara Cunial, membro della Commissione Agricoltura alla Camera ha sottolineato che “Il CETA va a colpire diversi settori, non è una battaglia solo agroalimentare. Tuttavia, dal punto di vista alimentare la situazione si fa estremamente pericolosa per la nostra salute e il nostro benessere ed è quindi necessario raggiungere un’adeguata consapevolezza”.

Stefano Masini, Coldiretti, ha evidenziato come sia “la modalità stessa con cui si discute di accordi multinazionali come CETA e JEFTA a rappresentare un problema, per la mancanza di trasparenza”. Considerando che “In Canada ci sono circa 99 sostanze che qui non sono ammesse, tra cui paraquat e glifosato”, la trasparenza diventa fondamentale.

Rossella Muroni (LeU) ha affermato: “è importantissimo rimettere questo tema all’attenzione del Parlamento, che è troppo distratto su queste questioni. Il CETA ci inchioda ad un accordo al ribasso, che va a ledere il made in Italy e danneggiare i piccoli e medi agricoltori”.

Federica Ferrario, Greenpeace, ha espresso inoltre la necessità di “tutelare il patrimonio agroalimentare italiano dall’ingerenza di partner come il Canada che oltre ad ammettere OGM, sostanze chimiche tossiche ed avere normative estremamente carenti su etichettatura di origine e provenienza delle materie prime, contribuisce alla crisi climatica con le devastanti estrazioni bituminose”.

Elena Fattori, vicepresidente della Commissione agricoltura al Senato, ha ribadito che “qualsiasi percorso si voglia portare avanti, l’accordo non può essere emendato, l’unica via possibile è la bocciatura”.

“L’interesse nazionale è di evitare trattati internazionali che ledano l’agricoltura italiana e la sicurezza e salute dei cittadini. La bocciatura è obbligatoria”, ha affermato Alfonso Pecoraro Scanio, della Fondazione Univerde.

L’On. Stefano Fassina (LeU), ha sottolineato inoltre che “entrambi i partner di governo hanno preso prima delle elezioni l’impegno a bocciare il CETA. È ora di rendere conto agli elettori e dare seguito alle promesse elettorali”.

Manlio Masucci, Navdanya International, ha messo in evidenza come “Il CETA aggrava una situazione già ampiamente compromessa visto che l’Europa è già inondata da cibo spazzatura che in questo momento è responsabile del 49% delle malattie cardiovascolari, principale fattore di mortalità in Europa, dove il 50% della popolazione è sovrappeso ed il 20% obesa. Non ci possiamo permettere in questo contesto di ratificare un trattato che apre le porte ad ulteriore cibo spazzatura, di cui non conosciamo provenienza e contenuti”.

La Senatrice Loredana De Petris (LeU) ha evidenziato che “Si continua a portare avanti una campagna di disinformazione. Per agire, oltre a mettere in campo una campagna di controinformazione occorre fare una mozione per la bocciatura della ratifica entro tempi brevi, data l’opacità e l’infinità di clausole nascoste dietro questi accordi”.

Jacopo Dionisio, del Dipartimento Economico della Cgil, ha sottolineato la sfida che l’UE si trova di fronte quando si tratta di prendere posizione su accordi come TTIP e/o CETA: “lanciare un proprio modello, che sia opposto a quello che si cela dietro questi trattati, e che metta al centro la tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e un modello di sviluppo ecologico”.

L’On. Saverio De Bonis, ha chiamato le associazioni della società civile ad “organizzarsi, cercando di portare nei tribunali quelle aziende che sono responsabili per la diffusione di sostanze tossiche e lesione dei diritti dei consumatori”.

L’On. Silvia Benedetti, ha poi aggiunto che “questi trattati violano l’equità sociale e ledono le piccole e medie imprese” ed è ora che “le aziende vengano chiamate ad assumersi le loro responsabilità: l’impresa non può più prescindere dalla giustizia ecologica e sociale”.

Paolo Carsetti del Forum Italiano Movimenti dell’Acqua, si è invece soffermato sugli effetti del CETA e di altri accordi di libero scambio sui servizi pubblici locali e sulla qualità della vita dei cittadini: “Oltre 350 grandi città e metropoli subiscono le conseguenze della privatizzazione dei servizi”.

Dario Tamburrano, europarlamentare (M5s), ha evidenziato “i gravi danni dei pesticidi al quoziente intellettivo ed i danni neurologici permanenti da essi causati. Libero commercio sì, ma non si può fare concorrenza sleale a danno della tutela di bambini, famiglie, lavoratori, clima, agricoltura sostenibile”.


Per informazioni e interviste:

Ufficio Stampa Navdanya International

tel. 328 6334318 – 329 8622125

info@navdanyainternational.it

Materiali di approfondimento:

Maude Barlow. L’acqua non è un investimento ma un diritto fondamentale da proteggere

Di Manlio Masucci – Lifegate, 23 novembre 2018

Ceta, è ora di cambiare direzione in materia di commercio internazionale

Di Vandana Shiva – L’Huffington Post, 27 febbraio 2018

CETA: un accordo Agro-Tossico

Di Ruchi Shroff, 31 maggio 2017

CETA: ecco come le multinazionali otterrebbero gli stessi privilegi del TTIP

Di Manlio Masucci, 10 novembre 2016