Oggi, 15 di febbraio, il Parlamento Europeo ha approvato il trattato di libero commercio tra l’Unione Europea e il Canada, il CETA.
La firma di questo trattato internazionale, che viene attivato in modalità provvisoria, costituisce una minaccia per i cittadini, i lavoratori e i consumatori europei. Il CETA, per entrare definitivamente in vigore, deve però essere ratificato da tutti i Parlamenti nazionali e regionali dell’Unione Europea su cui sarà necessario, nelle prossime settimane, esercitare pressione affinché questo trattato tossico sia rigettato.
Il CETA pone diverse minacce alla società europea. La minaccia antidemocratica è rappresentata principalmente dal meccanismo controverso degli Investor Court System (Ics), tribunali sovranazionali che possono essere utilizzati dalle aziende per chiamare in causa governi nazionali nel caso in cui le legislazioni possano mettere a rischio i loro investimenti. Oltre a minacciare la sovranità nazionale, visto il prevalere degli interessi economici sulle legislazioni interne, i rischi del CETA sono legati agli effetti di indebolimento del Principio di Precauzione europeo, causando problematiche a livello ambientale e sanitario. Il principio di precauzione nasce infatti per proteggere la salute umana e l’ambiente nel caso in cui si presenti una incertezza scientifica. Tale meccanismo non è presente nella legislazione canadese dove invece si fa gran uso di OGM, di alti livelli di antibiotici nelle carni, di pesticidi. E’ il caso del glifosato, un erbicida utilizzato in Canada anche come essiccante, che arriva direttamente nei nostri piatti a causa della già elevata importazione di grano canadese utilizzato per la produzione della pasta “made in Italy”. Un altro rischio è rappresentato dalla mancanza di un appropriato processo di etichettatura dei prodotti tipici. Il CETA riconosce infatti poco più di 170 prodotti tipici, una cifra ridicola rispetto ai migliaia di prodotti tipici europei.
Analizzando l’aspetto ambientale, emergono gli effetti sul nostro sistema agricolo e alimentare. Le grandi imprese dall’agricoltura industriale andranno a minacciare il modello europeo, e soprattutto quello italiano, costituito principalmente da piccoli produttori e lo stesso concetto di qualità alimentare caratterizzata dal valore, non solo commerciale, ma anche in termini di tradizione e appartenenza al territorio.
Dati gli alti costi sociali, ambientali e di sicurezza dei cittadini europei, il CETA è un trattato ingiusto guidato da interessi economici che vanno a ledere le conquiste sociali che hanno caratterizzato la storia Europea. Per questo motivo siamo convinti di dover dire STOP al CETA per preservare le nostre democrazie, il nostro welfare, la salute e l’ambiente, unendoci in un’azione comune di pressione nei confronti dei Parlamenti europei.
Link utili:
StopCeta
http://seedfreedom.info/navdanya-international-at-stopttip-stopceta-day/
http://peoplesassembly.net/write-ceta-read-ttip/
http://peoplesassembly.net/vandana-shiva-we-have-to-stop-ceta-and-free-trade-agreements/
Campagna Stop Glifosato
http://seedfreedom.info/it/campaign/iniziativa-dei-cittadini-europei-per-dire-stop-al-glifosato/
http://seedfreedom.info/it/parte-la-sfida-dei-cittadini-europei-per-dire-stop-al-glifosato/
http://seedfreedom.info/it/campaign/stop-glifosato/
Pagina Facebook Stop Glifosato – Campagna Europea
https://www.facebook.com/stopglifosatoice/
Immagine: Friends of the Earth Europe