Di Manlio Masucci – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 21 aprile 2022 | Fonte
Una petizione per chiedere al governo italiano di non spalancare le porte alla nuova generazione di Ogm conosciute come Nbt o Tea (Tecniche di evoluzione assistita). E’ questa l’iniziativa di un’ampia coalizione di organizzazioni internazionali, fra cui il Coordinamento Italia Liberi da Ogm, che intende raccogliere le firme dei cittadini europei per bloccare il tentativo di deregulation in corso a livello nazionale e comunitario.
La campagna #IchooseGMOFree (#ItaliaLiberadaOGM) intende informare la popolazione sui tentativi in corso per deregolamentare l’iter legale per la coltivazione dei nuovi Ogm e reclamare un modello di produzione agricola sicuro, sostenibile e che non pregiudichi la sovranità alimentare a vantaggio di multinazionali pronte a monopolizzare il mercato con sementi brevettate. La transizione ecologica europea, sostengono i promotori dell’iniziativa, non può basarsi sui modelli produttivi disegnati dalle multinazionali dell’agribusiness che guardano esclusivamente ai loro fatturati ma deve configurarsi come processo democratico, equo e partecipativo che tenga in conto i diritti di contadini, consumatori e ambiente.
Il tentativo di sottrarre le Tea dalla normativa che riguarda gli Ogm è in corso da anni. Le attuali norme sono considerate troppo rigide dall’industria che ha lanciato un’importante operazione di lobby per convincere parlamentari europei e nazionali che i nuovi Ogm sono qualcosa di sostanzialmente diverso da quelli vecchi e addirittura necessari per la transizione ecologica. Una necessità tutt’altro che dimostrata, o dimostrabile, che intende deviare il discorso dal vero obiettivo delle multinazionali: la proprietà intellettuale sulle risorse genetiche. Un affare globale da miliardi di dollari che trova in Europa gli ultimi bastian contrari.
Purtroppo per l’industria, la Corte europea di giustizia ha già riconosciuto, nel 2018, la fondatezza degli argomenti delle organizzazioni ambientaliste confermando che le Tea sono a tutti gli effetti Ogm e come tali devono essere regolamentate. Piuttosto che attenersi al giudizio della Corte, la lobby industriale ha preferito passare al contrattacco con risultati immediatamente visibili. Negli ultimi due anni, si sono registrati già due tentativi da parte del Governo italiano di sdoganare i nuovi Ogm. Ribaltare la volontà popolare degli italiani, che hanno a più riprese espresso la loro contrarietà agli Ogm, non sarà però un’operazione semplice. La petizione chiede che le Tea continuino ad essere regolamentate come tutti gli Ogm e che il governo promuova le pratiche agroecologiche e l’agricoltura biologica.
«Con questa petizione – spiegano le associazioni – chiediamo dunque alle cittadine e ai cittadini di fare pressione sul nostro governo, il Presidente del Consiglio e i ministri dell’Agricoltura, della Transizione ecologica e della Salute e sulle istituzioni europee, affinché la normativa basata sul principio di precauzione non venga smantellata per favorire i colossi dell’agribusiness. L’Italia deve restare un paese libero da Ogm e i consumatori devono poter contare su una reale libertà di scelta e su un’informazione ed etichettatura trasparente. Per il bene di tutti evitiamo che per il guadagno di pochi si metta a rischio il futuro economico ed ecologico dell’agricoltura».