Nuovo articolo di Vandana Shiva su Huffington Post.
Sono in Nigeria, in occasione del 20° anniversario dell’esecuzione del leader ambientalista nigeriano Ken Saro Wiwa, per visitare l’Ogoniland, che è stata devastata dalla Shell.
La rovina del fertile delta del Niger, causata dalla cupidigia e dall’irresponsabilità dell’industria petrolifera ha forti parallelismi con la rovina della Grecia causata dalla cupidigia e dall’irresponsabilità delle banche e delle istituzioni finanziarie.
Ken lavorava per proteggere la sua terra e la vita del suo popolo e per questo è stato punito con la morte, mentre gli inquinatori e la Shell, che stavano commettendo crimini contro la natura e contro le persone, restano liberi. La Shell sta adesso espandendo le sue trivellazioni nell’Artico, dove il ghiaccio si scioglie a causa del cambiamento climatico, al quale la stessa società ha contribuito in modo significativo.
I cittadini della Grecia hanno votato un chiaro “no” nel recente referendum sull’austerità, ma sono stati puniti con ulteriori misure di austerità, mentre le banche che hanno concesso cattivi prestiti, sono state salvate dalle istituzioni finanziarie pubbliche.
Questo, che viene definito piano di salvataggio della Grecia, non è che la perpetuazione di un modello economico che non funziona e che deve essere superato, come ha detto chiaramente Papa Francesco nella sua Enciclica.
In tempo di crisi, sono le piccole aziende agricole della Grecia a dare lavoro ai giovani disoccupati. Sono gli orti nei giardini e sui balconi che hanno permesso di mangiare alla gente di Atene, mentre le banche erano chiuse e i pensionati ridotti sul lastrico. E Peliti, nostro partner nell’Alleanza Globale per la Libertà dei Semi, ha visto aumentare la richiesta di sementi, considerato che il popolo, per poter sopravvivere a questa guerra finanziaria contro la Grecia, deve coltivarsi il proprio cibo, così come i “Giardini della vittoria” permisero ai cittadini americani ed europei di sopravvivere durante la Seconda Guerra Mondiale .
Eppure le banche europee vogliono distruggere proprio le aziende agricole. Un articolo del Financial Times del 22 luglio afferma che l’aumento delle tasse per gli agricoltori è un elemento del nuovo pacchetto di misure di austerità. Il coltivatore di grano Panos Karambelas dalla regione di Larissa dice: “Ci sono pochi produttori nella nostra regione che possono permettersi di pagare tasse per un ammontare quadruplo rispetto allo scorso anno”.
Questo al di là dell’austerità, è un genocidio. Si tratta di qualcosa che va oltre l’economia, è la paura di tutto ciò che è vivo e libero e a causa di questa crescente paura nasce il bisogno di sopprimere la libertà e la vita. L’assalto ai piccoli agricoltori della Grecia, 300.000 contadini indiani spinti al suicidio, sono i sintomi di questa guerra contro la vita basata sulla paura.
La nostra risposta deve essere un amore appassionato per la vita e per la libertà. È per questo che dobbiamo difendere i semi della libertà e conservare i nostri semi, dobbiamo difendere la nostra libertà alimentare e coltivare il nostro cibo. Nel 2014, la Commissione europea è stata costretta a tornare indietro sulle proposte di legge sui semi che avrebbero costretto la Grecia alla totale sudditanza in campo sementiero. La nuova “ricetta” che prevede l’aumento delle imposte agli agricoltori è un tentativo di costringere la Grecia alla sudditanza alimentare e finanziaria.
L’Europa deve essere indotta a recedere da questa impostazione. E come abbiamo scritto nel nostro Manifesto Terra Viva, è il momento di dare vita ad una nuova economia e ad una nuova democrazia che abbiano al centro dell’impresa umana la vita e la libertà delle persone, al posto della distruzione della vita, dell’avidità delle aziende, e di governi che minano le basi della democrazia.