Di Cooperativa Coraggio, 10 ottobre 2013 | Fonte
Qualche anno fa assistevamo a conferenze sulla salvaguardia del patrimonio genetico locale delle sementi e sui diritti di proprietà intellettuale. Uno dei relatori di spicco era la dottoressa Vandana Shiva, la stessa che mercoledì ha premiato la nostra Cooperativa per conto della onlus Navdanya International. E’ non solo un onore e una grande soddisfazione aver ricevuto il premio “Real Food Heroes”, ma è soprattutto un impegno a proseguire la battaglia per l’accesso alle Terre Pubbliche ai giovani agricoltori.
La nostra mobilitazione di questi ultimi anni ha messo al centro la partecipazione, e questa stessa partecipazione è riuscita a coniugare due esigenze: il diritto al lavoro dei giovani agricoltori senza terra e il diritto alla qualità della vita di tutti i cittadini. Lo strumento che tiene insieme queste due necessità è per noi lo sviluppo di progetti di agricoltura urbana multifunzionale. Un’agricoltura quindi non solo in grado di produrre derrate alimentari e reddito, ma anche di garantire servizi per una città degli stessi carente. Vocazione che si può e si deve sviluppare sul patrimonio agricolo pubblico, quello che abbiamo evidenziato con sit-in, manifestazioni di piazza, assemblee pubbliche, eventi e seminari. Il primo presidio è stato a Tor Marancia, dove oggi municipio e associazionismo disegnano una progettazione condivisa. L’ultimo a Borghetto San Carlo, area agricola di pregio nel cuore del Parco di Veio, tristemente abbandonata a causa del mancato rispetto degli accordi tra l’amministrazione comunale e l’interesse privato, rappresentato qui dai costruttori, ancora i “Re di Roma”.
Quello che chiediamo oggi e con ancora più forza, è non solo l’accesso alle Terre Pubbliche, così da restituirle alla vitalità agricola rendendole fruibili ai cittadini, ma anche percorsi di accesso al credito che sostengano realmente i progetti virtuosi. Soprattutto si dovrà vigilare affinché le Terre Pubbliche, risorse di tutti, vadano nelle mani di chi non ha terra o ne ha troppo poca, piuttosto che nelle mani di chi ha già risorse e interesse a cristallizzare una realtà di squilibrio sociale. Non saremo giovani per sempre … per questo dopo quasi tre anni di attivismo e sensibilizzazione, segnati da questa tappa importante che è il premio, chiediamo un’ultima cosa, quella più preziosa: VOGLIAMO LAVORARE.
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