Di Vandana Shiva – L’Extraterrestre, settimanale ecologista de Il Manifesto, 15 luglio 2021 | Fonte
A Roma, dal 26 al 28 luglio, il pre-vertice Onu sul futuro dell’alimentazione. L’ecologia integrale del papa diventi la coscienza del summit
Laudato Si’ è diventata la coscienza del vertice sul clima di Parigi nel 2015. Ora abbiamo bisogno che diventi la coscienza per il Food Systems Summit 2021 (Roma 26 – 28 luglio), che appare basato sui vecchi sistemi di controllo, dall’alto verso il basso, sulla grande influenza delle multinazionali e su una cultura di colonizzazione e avidità, in un momento storico in cui è più che mai necessario aprire un confronto democratico sui temi dell’agroecologia e dell’agricoltura rigenerativa.
Laudato Si’ fornisce all’umanità una nuova visione su come vivere in modo giusto e sostenibile nella nostra Casa Comune, la Madre Terra, con tutte le creature: «Poiché tutto è strettamente interconnesso – si legge nell’enciclica – e i problemi di oggi richiedono una visione capace di prendere in considerazione ogni aspetto della crisi globale, suggerisco di considerare ora alcuni elementi di un’ecologia integrale, che rispetti chiaramente le sue dimensioni umane e sociali». L’ecologia integrale offre un quadro di riferimento per affrontare le molteplici crisi interconnesse che minacciano la vita: le pandemie della salute, della fame, della povertà, della disoccupazione, le emergenze climatica, dell’estinzione, dell’iniquità, dell’esclusione e della disuguaglianza. Queste crisi multiple sono radicate in una visione del mondo basata sulle illusioni di separazione e superiorità, che negano l’interconnessione e l’unità. Si basano su un’economia di avidità che mette i profitti al di sopra della vita.
Siamo parte di un’unica famiglia terrestre e dobbiamo riconoscere la nostra parentela con tutti i membri della creazione, e rispettare i diritti di tutti gli esseri alla loro integrità e benessere. Il sistema alimentare industriale globalizzato dominante, ignorante o sprezzante della natura, sta distruggendo la rete della vita ed è al centro della crisi planetaria e della crisi umana. Nella Evangelii gaudium, papa Francesco ha affrontato direttamente l’avidità riferendosi ai «mercati divinizzati» e alla «sacralizzazione del sistema economico dominante», che va di pari passo con la desacralizzazione della creazione. L’intima connessione tra giustizia ed ecologia è più evidente nei sistemi alimentari.
NEGLI ULTIMI TRE DECENNI, la globalizzazione aziendale basata sulla deregolamentazione del commercio ha facilitato la diffusione di un sistema alimentare industriale che oggi è diventato la forza antropocentrica più significativa, violando i confini planetari, i limiti ecologici, l’integrità delle specie, delle culture e delle comunità. Un sistema alimentare non sostenibile è anche un sistema alimentare ingiusto, che vìola il diritto umano al cibo e alla salute, alla vita e ai mezzi di sussistenza.
L’AGRICOLTURA INDUSTRIALE NON E’ un sistema alimentare, visto che non riesce a produrre cibo nutriente. È, al contrario, un sistema anti-alimentare, che immette sul mercato «prodotti alimentari» tossici, vuoti dal punto di vista nutrizionale e ad alta intensità chimica. Questa mercificazione del cibo non solo non nutre le persone, ma contribuisce alla fame, alla malnutrizione e alle malattie croniche in tutto il mondo.
I VELENI PRESENTI NEL NOSTRO CIBO e nell’ambiente combinati alle carenze nutrizionali stanno portando a un aumento esponenziale di malattie croniche, tra cui obesità e diabete, danni al fegato e ai reni, infertilità, problemi riproduttivi, difetti di nascita, alterazioni endocrine, cancro, malattie neurodegenerative. Le esternalità sanitarie del sistema alimentare e agricolo industriale, indifferente all’intima connessione tra la salute del suolo e la salute del nostro microbioma intestinale, conducono a pandemie che uccidono milioni di persone ogni anno. La violenza contro la terra si sta trasformando in una guerra contro la salute. La salute del pianeta e la nostra salute sono intimamente interconnesse. Rigenerare il pianeta attraverso processi ecologici è diventato un imperativo di sopravvivenza per la specie umana e il creato.
IL FOOD SUMMIT 2021 HA BISOGNO di coscienza. È guidato dall’avidità, minaccia l’integrità della creazione e vìola i principi dell’ecologia integrale. I «diritti di proprietà intellettuale» sui semi e sugli organismi viventi sono la prossima tappa dell’appropriazione dell’opera della creazione e dell’innovazione collettiva e cumulativa degli agricoltori che per generazioni hanno evoluto i semi che ci nutrono. Con il pretesto di combattere la fame nel mondo, i nuovi Ogm vengono immessi sul mercato attraverso la deregolamentazione. Si prendono i brevetti attraverso il sequenziamento digitale, aggirando le leggi internazionali che proteggono l’integrità dei semi e la sovranità alimentare delle comunità che sono custodi della loro ricchezza di biodiversità.
L’ILLUSIONE DELLA «DEMATERIALIZZAZIONE» è il tentativo contemporaneo di appropriarsi dell’opera della creazione, del nostro mondo vivente, delle fonti di sostentamento per il bene comune. Gli odierni imperi del seme si basano sul ritagliare territori sulla vita attraverso la «mappatura» dei genomi. Il linguaggio della «smaterializzazione» del seme viene introdotto per creare l’illusione che fare una mappa genomica sia «creazione» del seme. Ma i semi non scompaiono. I semi dei contadini sono ancora la base materiale per la selezione e la coltivazione delle colture alimentari. Oggi, la biopirateria e gli attacchi alla biodiversità e alle conoscenze indigene si realizzano attraverso la convergenza dell’informatica e della biotecnologia. Il linguaggio della «dematerializzazione» è la violazione del seme e del cibo come prova delle condizioni materiali del nostro essere, della nostra salute, come membri integrali della famiglia della terra. Continuando a violare l’integrità della creazione, le leggi dell’ecologia, della biodiversità, dell’auto-organizzazione e dell’armonia che sostengono la vita, intensifichiamo le guerre contro la terra e il suolo, i contadini e le popolazioni locali.
IL CAMMINO DELL’ECOLOGIA INTEGRALE è basato sulla co-creazione con la natura, sulla coltivazione della terra in connessione con gli altri membri della nostra famiglia terrestre, sulla biodiversità, sull’interconnessione e sulla sinergia, e non sul capitale, sui combustibili fossili e sui prodotti chimici. Quando pratichiamo un’agricoltura in armonia con la creazione e all’unisono con i processi ecologici della terra, ci prendiamo cura della terra, del suolo, della nostra salute. Partecipiamo ai processi di rigenerazione del seme e della biodiversità, del suolo e dell’acqua, rigenerando persone sane, comunità sane, economie sane.