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Vandana Shiva riceve il Premio internazionale Dialoghi sull’uomo, conferito a una figura del mondo culturale che testimonia la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane. Il dialogo ci permette di imparare a riconoscerci come membri della comunità della Terra, che ha strabilianti capacità e il potenziale per rigenerarsi, nonostante ci troviamo sull’orlo del baratro. La nostra coscienza di poter essere il cambiamento, come diceva Gandhi, è la base da cui partire per coltivare la speranza, l’amore e la compassione in quest’epoca di disperazione, paura e odio. La speranza si fonda dunque sull’unione, sulla filosofia della Terra intesa come un’unica famiglia. Ce la faremo solo credendo nelle nostre potenzialità di trascendere le divisioni, di pensare, agire e vivere come un’umanità unita, sostiene Vandana Shiva, e impegnandoci a partecipare in ogni momento alla difesa e alla rigenerazione del tessuto naturale e sociale della vita.
📝Tra i massimi esperti internazionali di ecologia sociale. Dirige la Research Foundation for Science, Technology, and Natural Resource Policy di Dehradun, in India. Attivista politica e ambientalista, ha condotto battaglie contro OGM, colture intensive, desertificazione, ingegneria genetica e biopirateria e per la difesa della proprietà intellettuale. Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, o premio Nobel alternativo per la pace, è tra i leader dell’International Forum on Globalization ed è stata vicepresidente di Slow Food International. Ermanno Olmi le ha dedicato il documentario Terra madre (2009). Per Giangiacomo Feltrinelli Editore ha pubblicato: Il mondo sotto brevetto (2002); Le guerre dell’acqua (2003); Il bene comune della Terra (2006); Fare pace con la Terra (2012); Chi nutrirà il mondo? (2015); Il pianeta di tutti. Come il capitalismo ha colonizzato la Terra (con K. Shiva, 2019).